1° Gennaio 2003 - Champagne su "Corricella" (per tacer del Vesuvio)
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Corricella, il Vesuvio di prua e la portacontainerE' arrivato il 2003 e noi tentiamo di aprire un occhio verso le 10.30 di mattina. Fabrizio ci manda un SMS domandandoci, molto discretamente, le nostre condizioni post-veglione.

La tradizione vuole una uscita in barca per salutare il nuovo anno e noi non possiamo essere da meno, per cui ci facciamo forza e ci alziamo. AspettiamoLa nave portacontainer Fabrizio, Silvio e Ada per mollare gli ormeggi e festeggiare degnamente il 2003.

La giornata è grigia e piuttosto fredda, la tempesta ha lasciato un mare molto gonfio e il vento è rafficato. Quando arrivano i nostri amici, decidiamo che con le condizioni attuali non possiamo veleggiare troppo e ci accontentiamo di una gita di qualche ora all'interno del Golfo di Napoli.

Lasciamo il nostro ormeggio e usciamo dal porto. Onde grigie e gonfie si abbattono sulla diga foranea creando una nuvola di spruzzi. Stiamo molto attenti a restare ben alla larga dalla costa e dagli scogli, il "Corricella" sparisce nel cavo fra un'onda e l'altra e sembra letteralmente inghiottito dal mare.

Il Vesuvio a prua di CorricellaAlziamo Genoa e Randa e ci lanciamo in una serie di bordi dirigendoci verso il Vesuvio. Mano a mano che lasciamo il promontorio protetto del nostro porto e che ci avviciniamo al vulcano, le raffiche si fanno piuttosto forti, le onde sono gonfie, ma non destano timore: il bollettino metereologico annuncia una giornata di relativa tregua e non ci aspettiamo brutte sorprese.

Incontriamo alcune imbarcazioni a vela e a motore, immediatamente Silvio cambia rotta per incrociarle, apre uno dei gavoni in pozzetto ed estrae una bomboletta spray stile tifo-ultras-da-stadio. Non appena il "Corricella" si avvicina alle altre barche, Silvio attacca a suonare la sirena, tutti ricambiano il saluto suonando le loro, urlando gli auguri per un felice anno e sbracciandosi per salutarci. Per ogni imbarcazione che incontriamo, il rito si ripete: gli scafi si avvicinano e si ingaggiano in un festoso "circling", sirene, saluti e auguri.

Decidiamo di salutare anche la grossa nave portacontainer che la sera prima ha accolto il 2003 a suon di sirene, èIl Vesuvio ancora ormeggiata in mezzo al golfo di Napoli, immobile. Le grosse onde lunghe non la impensieriscono minimamente. Ci avviciniamo, ormai l'enorme scafo incombe su di noi, la nave è scarica e ben alta sulla linea di galleggiamento. Sembra che a bordo non ci sia anima viva... forse sono tutti in coma dopo i bagordi della notte di San Silvestro. Non ci importa, diamo due colpi di sirena Ale, nella sua tenuta artica, posa davanti al vulcanoanche a loro e ci allontaniamo di bolina stretta.

Fabrizio decide che è arrivato il momento di scaldarci e scompare in coperta. Esce qualche minuto dopo portando una bottiglia di Champagne. Silvio, con una manovra da protocollo, mette il "Corricella" alla cappa con genoa a collo: la barca sta completamente ferma, scarroccia leggermente portata dalla corrente e si dondola fra un'onda e l'altra.

Fuori i bicchieri, stappiamo la bottiglia e ci diamo all'alcool. Il sole fa capolino fra le nuvole e il paesaggio tutto intorno a noi si colora dei toni del blu. L'aria è limpidissima e il Vesuvio si staglia perfettamente nel cielo: i suoi contorni sono netti, la sua forma inconfondibile si riflette sulle onde del mare, è uno spettacolo meraviglioso.Fabrizio e il suo cellulare ultra tecnologico

Finiamo la nostra bottiglia raccontando barzellette e scherzando come matti. Scattiamo foto, riprendiamo con la videocamera. La corrente ci ha portato a poppavia della grossa portacontainer, la vediamo sfilare lentamente alla nostra destra. Ci consultiamo e decidiamo che è il momento di rientrare... il freddo pungente e lo champagne ci hanno fatto venire appetito, diciamo pure una fame pazzesca.

Silvio sistema il genoa e orza quel tanto che basta a far gonfiare le vele. Corricella si muove tranquillamente verso il porto. Raggiungiamo la nostra meta affamati più che mai, ormeggiamo al nostro posto e, mentre Silvio e Ada si allontanano per recuperare una focaccia, noi scaldiamo il classicissimo zampone con lenticchie.


Fabrizio è pronto con lo Champagne


Si dà inizio al rito delle "evaporazioni"


Fabrizio stappa...


... e le evaporazioni hanno inizio.

Foto di rito...

Ada e Silvio

Al ritorno del nostro skipper e della sua fidanzata, il pozzetto è stato preparato per il pranzo: tavolino aperto, zampone e lenticchie pronti, piatti e bicchieri, vino (naturalmente). Divoriamo tutti insieme il nostro pasto accompagnandolo alla focaccia croccante di forno a legna. E' strano, fa freddo, ma nessuno di noi se ne accorge... le Ale e Max in pozzetto, appena rientrati in portonostre "evaporazioni" di massa ci hanno reso insensibili alle intemperie ;-)

Al termine del nostro pranzo, ci soffermiamo ancora in pozzetto ricordando i momenti più appassionanti della nostra vacanza. Domani è giorno di rientro e siamo tutti un pò tristi: ci dispiace lasciare Silvio e Ada, ci dispiace lasciare questi posti bellissimi. Ci scambiamo telefoni e indirizzi di posta elettronica, promettiamo di tornare a bordo di Y2K... già ci immaginiamo seduti al tavolo del ristorantino di Procida, sotto il sole caldo di Agosto, noi che gustiamo piatti prelibati mentre la nostra amata Y2K si dondola placidamente appena fuori dalMax si rilassa in pozzetto piccolo porticciolo (non ci azzarderemo mai, senza Silvio, ad entrare in Corricella)...

OK, dobbiamo ancora aspettare qualche mese fra le nebbie padane...

Ultime foto di gruppo, saluti con magone... prepariamo le valigie per essere più tranquilli l'indomani e riassettiamo bene il "Corricella" come ringraziamento delle splendide navigazioni che ci ha regalato.

Trascorriamo l'ultima notte a bordo, l'indomani mattina partiamo lasciando indietro una splendida giornata di sole e lanciandoci verso le fredde giornate padane.

 

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