Procida, un angolo di paradiso
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Certamente non ci aspettavamo di trovarci nel bel mezzo di una giornata praticamente estiva... Tutta la sera e la notte precedente ha continuato a piovere a dirotto, un temporale via l'altro. Invece... al mattino presto ci svegliamo con le nuvole, ma sul mare, verso Procida, il cielo si sta rasserenando.

Usciamo in pozzetto il mare è calmo, il Vesuvio si affaccia sul Golfo e si vede distintamente anche Capri. Fabrizio e Silvio ci raggiungono di buon ora a bordo del "Corricella" e decidiamo il programma per la giornata dopo aver ascoltato il bollettino meteo che conferma condizioni temporaneamente favorevoli. Silvio, con un sorrisetto furbesco, se ne esce con "So io doveAle a prua mentre usciamo dal porto portarvi ! In un posto dove ho già portato Fabrizio. Sono sicuro che vi piacerà". Oltre alla sua esperienza, è sufficiente la sua espressione per convincerci...

Molliamo gli ormeggi e ci allontaniamo dalla base di Molosiglio, sede della Canottieri di Napoli: direzione Isola di Procida.

I laser al trainoNon c'è un alito di vento, il mare è piatto. E' in programma una regata per la classe Laser e le piccole imbarcazioni non riescono neppure ad uscire dal porticciolo. "Corricella" sta per lasciare l'approdo, ma Silvio, intuita la situazione dei regatanti, con abile manovra, inverte la rotta e si avvicina ai partecipanti. Viene lanciata una cima e, uno per uno, i Laser si accodano al Sun Odyssey per essere trainati fino alla partenza.

Mano a mano che ci avviciniamo alla Barca Giuria, altri Laser si aggregano all'allegro trenino: "Corricella" sembra Mamma Cigno che fa strada a tutti i piccoli cigni !

Raggiungiamo il luogo della partenza, le piccole barche si sganciano e noi proseguiamo a motore verso Procida. Il sole è tiepido, il cielo è ormai completamente sereno, la giornata si fa sempre più bella e noi ci soffermiamo ad ammirare il Golfo, Napoli e l'imponenza del Maschio Angioino che sovrasta la città.Silvio !

Mentre ci avviciniamo all'isola, chiediamo a Silvio delucidazioni in merito alla nostra destinazione. Silvio ci informa che stiamo navigando verso il paese di Corricella (da qui il nome della nostra barca), troveremo un ormeggio all'interno del minuscolo porticciolo e, se siamo fortunati, gusteremo un ottimo pranzo presso un ristorantino del luogo. La cosa ci attira... Conosciamo Procida di sfuggita, abbiamo costeggiato l'isola con Y2K nel 2001 e ancora prima, nel 1997, con il nostro vecchio motoscafo, ma non siamo mai "atterrati" per visitarla. L'occasione è assolutamente ghiotta (scopriremo poi che lo sarà in tutti i sensi !!!).

Raggiungiamo la nostra meta, ci avviciniamo al piccolo molo di pietra che protegge la baia e lo spettacolo è da mozzare il fiato: il paesino di Corricella si arrampica sulla costa, si protende sul mare, protetto da due grossi promontori a picco. I colori sono indescrivibili ! Tutte le sfumature Il peschereccio che abbiamo "abbordato"pastello in un solo colpo d'occhio ! Casette di un bianco candido, azzurro tenue, rosa pallido, verde chiaro, giallo paglierino si stagliano su un cielo turchese. Stipiti, cornici e intelaiature di porte e finestre dipinti di blu o di rosso, scalette di pietra grezza si inerpicano sulla montagna. Accostamenti delicati, mediterranei che ci incantano per diversi minuti tanto da non accorgerci che Silvio ha accostato un peschereccio ormeggiato all'interno della baia e ci fa segno di agganciarci ad esso con le cime.

"Corricella" (barca) procede a bassissima velocità, la profondità è minima, praticamente appena sufficiente per non sfiorare il fondo. Soltanto con Silvio è possibile unCorricella si avvicina atterraggio simile, da soli con Y2K non ci saremmo mai azzardati ! Abbordiamo il peschereccio e ci ormeggiamo al suo fianco. Ormai è l'una passata, è il 29 Dicembre e fa.... CALDO ! Ci togliamo le cerate, i pile, i golf pesanti e rimaniamo in maglietta, siamo costretti a indossare gli occhiali da sole tanto è il riverbero.

Un pescatore raggiunge la propria imbarcazione e si trasforma in Caronte per noi. Siamo sull'isola, Silvio fa strada verso il ristorante che si trova lì a pochi metri, sul mare. Il locale (e il paesino) è tutto per noi, fatta eccezione per una coppia di americani e una coppia di tedeschi. Ci sediamo, il sole brucia, il termometro interno di Ale segna almeno 26 gradi (Ale è notoriamente freddolosa).

Siamo su un altro pianeta... nebbia, ghiaccio, neve, traffico, tangenziale... cose che appartengono ad un'altra dimensione.

Per un paio di minuti non riusciamo a capacitarci, poi iniziamo a ringraziare Silvio e Fabrizio.

Siamo al ristorante, occupiamo un tavolo proprio sul mare e fa un caldo micidiale. Iniziamo ad ordinare, i piatti sono, naturalmente, a base di pesce. Qui non si ordina "normalmente", si prende quello che c'è, quello che i pescherecci hanno portato la stessa mattina (!!??).

MENU' DI ALE & MAX A CORRICELLA

Primo piatto

 

Secondo piatto

 

Evaporazioni

 

E dopo il caffè...

Terminate le leccornie, rimaniamo seduti al tavolo per una buona mezz'ora rilassandoci e godendo di questo posto fuori dal tempo.

Il porticciolo di CorricellaPer digerire, decidiamo di fare quattro passi per il paese. Passeggiamo lungo il molo che costeggia il mare, osserviamo ogni particolare di ciascuna casa, ci fermiamo a guardare i pescatori che, da provetti, maestri d'ascia, aggiustano e modificano le loro barche in secca, appoggiate sui ceppi. Chi sistema un timone, chi il fasciame, chi è intento a calatafare la chiglia, chi rinnova i vivaci colori applicando una buona mano di vernice. Le lance di legno sono curate, accudite e coccolate, sono perfette. Pronte per affrontare il mare come nuove.

Poco più avanti, accanto ad un vicoletto che si inerpica sulla montagna, un paio di giovani pescatori rammendano una montagna di reti. Il silenzio è interrotto solamente dal canto dei gabbiani e dai suoni del mare.

Rimaniamo incantati, ma Silvio ci fa presente che è ora di rientrare, sono necessarie 3 ore di navigazione per raggiungere Napoli.

Chiamiamo il nostro Caronte che ci riporta su "Corricella", ci rimettiamo i Pile (per le cerate è ancora presto) recuperiamo le cime che ci tengono accostati al peschereccio e lentamente ci allontaniamo. Mentre Silvio è al timone, noi non ci lasciamo sfuggire l'occasione per ammirare ancora una volta il colpo d'occhio offerto dal paese, uno spettacolo indimenticabile.

Un alito di vento ci invoglia a tirare su le vele, ma andiamo troppo piano e ci aiutiamo con il motore. Poco prima del Golfo di Napoli, ci imbattiamo in una coppia di delfini solitari. Non hanno voglia di socializzare, forse sono a caccia, si avvicinano alla barca, ma proseguono per la loro strada senza soffermarsi.

Entriamo in porto che è già buio, ormeggiamo e riviviamo insieme la giornata, accompagnando le nostre allegre chiacchiere con una fetta di ottima pastiera napoletana. Scopriamo di essere abbronzati, il naso di Ale è addirittura rossiccio. Siamo stanchi, ma non ci importa.

Le immagini della nostra gita.

La cartina di Procida:
    Ringraziamo    http://www.hotelceleste.it/procida.htm

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