4 Agosto 2000
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Giornata dedicata alla pigrizia e all'ozio totale: rimaniamo praticamente tutto il giorno in barca a goderci la giornata e a prendere il sole.

Solamente nel tardo pomeriggio, notiamo qualche nuvola proveniente da terra, probabilmente è l'arrivo della bassa pressione. Accendiamo il VHF e il bollettino meteo ci dà cattive notizie: la bassa pressione porterà temporali, raffiche di vento e mare molto agitato. Decidiamo di stare a vedere come si evolve la situazione e andiamo a cena in un ristorante nel paese di Solenzara.

Subito dopo cena, facciamo appena in tempo a rientrare sulla barca, quando comincia a piovere a dirotto. Goccioloni giganteschi. Arriva il temporale che si trasforma ben presto in una buriana micidiale: lampi e fulmini così vicini da far paura, il vento ulula e la sua intensità comincia ad aumentare. In breve tempo tocca i 30 nodi, ma continua a crescere... ci arriva sparato di prua e spinge senza pietà Y2K contro la banchina di cemento. 38 nodi, ci precipitiamo a prua e cazziamo come matti le cime legate al gavitello. Le raffiche sono violentissime e una, più violenta delle altre, da un fortissimo strattone alla barca, la poppa sbatte sul pontile. Andiamo a controllare, nessun danno...

L'intensità del vento cresce ancora, supera i 40 nodi, i 45, i 48... il nostro strumento del vento arriva a fondo scala... 49 nodi. Più di così non è in grado di rilevare, l'indicatore digitale rimane per 2-3 minuti fisso sui 49 nodi. Noi siamo piuttosto nervosi perchè le raffiche continuano a strattonare Y2K e a spingerla violentemente contro il molo: a prua abbiamo cazzato ancora, il gavitello è completamente sotto l'acqua, ma almeno non corriamo più il rischio di sbattere.

Un first azzurro fa il suo ingresso in porto, ha scelto il momento peggiore. Le raffiche lo fanno sbandare paurosamente e il povero skipper non può far altro che gettare l'ancora nel bel mezzo del porto e aspettare.

Passano 20 minuti e finalmente la burrasca comincia ad allontanarsi. Non appena le raffiche diminuiscono, vediamo entrare in porto altre barche a vela nel disperato tentativo di trovare un ormeggio sicuro per la notte. Il porto è pieno zeppo, ma gli ormeggiatori e gli altri diportisti aiutano i nuovi arrivati ad ormeggiarsi in qualsiasi posto possibile. Il first riesce ad ormeggiarsi in testa ad un pontile, subito dopo viene affiancato da altre 3 imbarcazioni. Noi scendiamo a dare una mano ad una coppia su uno splendido yacht a vela di 45 piedi proveniente da Viareggio. Riescono a trovare un posticino in un molo che ospita gli 11 metri... ormeggiano di prua, vicinissimi al pontile.

Smette di piovere e il vento si calma. Ritorniamo su Y2K e, mentre ci apprestiamo a chiudere tutto per la notte, sentiamo le onde del mare che si infrangono con violenza sulla diga foranea, quella che ospita le imbarcazioni al transito, cioè dove siamo noi. Avvertiamo anche gocce di acqua di mare nebulizzate... mi sa tanto che l'indomani non si partirà.

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