Y2K - La scelta dell'Oceanis 50
Da almeno 18 mesi pensavamo e ripensavamo al cambiamento. Cambiare la barca, un'idea un pò folle, un pò ponderata, scaturita da tante serate invernali passate a sognare ad occhi aperti mari lontani ed isole sconosciute. Un'idea che, però, piano piano prende forma già nel 2006 quando timidamente mettiamo un cartello vendesi sulla poppa di Y2K, così senza troppa convinzione.
La nostra volontà di cambiare una buona barca come l’Oceanis 411 - nonostante le tante soddisfazioni - deriva dal fatto di cercare un'imbarcazione che possa garantirci maggior comfort in navigazione soprattutto con mare formato - inclusa l'ondina malefica del Mediterraneo - e vento forte.
Durante l’inverno del 2006 noleggiamo ai Caraibi un GibSea 51 con il quale affrontiamo una traversata da St Lucia verso la Martinica con oltre 30 kn di vento e ondoni oceanici di tutto rispetto. Nonostante la barca fosse tutt'altro che giovane ed il modello non certo da noi ritenuto fra quelli di maggior successo, constatiamo come si comporti egregiamente in simili difficili condizioni. Vento (30 nodi con raffiche a 35) e mare (3/4 metri di onda gonfia oceanica) da poppa: il GibSea fila dritto come un treno, la navigazione è assolutamente stabile anche sotto pilota. E' vero che si tratta pur sempre di un 50 piedi, ma sono proprio queste le condizioni in cui Y2K soffre di più.
Da qui hanno inizio le nostre infinite elucubrazioni. Optiamo per un progetto a dislocamento medio pesante di noti cantieri nordici rimanendo entro i 45 piedi, ovviamente andando sull'usato, per i noti prezzi "modici" di queste barche, oppure prendiamo in considerazione un progetto moderno, di un cantiere francese, oltre i 45 piedi buttandoci sul nuovo?
Nel corso della primavera e dell'estate del 2007, selezioniamo una serie di modelli che a nostro giudizio fanno al caso nostro.
Rimanendo entro i 45 piedi, selezioniamo alcune imbarcazioni usate che non siano di produzione più "vetusta" dell'anno 2000:
Hallberg Rassy 42F e 43F
Najad 420 e 441
Moody 46
Island Packet 420 e 45.
Andando oltre i 45 piedi, selezioniamo alcuni modelli nuovi:
Alubat Ovni 455
Beneteau Oceanis 46 e 50.
Identificate le potenziali barche, ci scontriamo con il problema finanziamento/leasing. Non abbiamo tutti i soldi per poterci permettere un pagamento "cash".
Siamo "esperti" su finanziamenti applicati ad imbarcazioni nuove - ci siamo passati con il 411 - dove esiste la possibilità del leasing nautico agevolato con lo sconto del 50% sull’iva. Siamo tuttavia a digiuno per quanto riguarda l'usato. Cominciamo a sondare il mercato delle finanziarie per capire quali possibilità concrete esistano per un finanziamento su un'imbarcazione usata.
Purtroppo ci scontriamo con la cruda realtà dei fatti: il finanziamento sull’usato è un mero prestito personale con nessun incentivo o agevolazione, pertanto fare un finanziamento di almeno 7/10 anni, si risolve con una batosta di interessi.
La nostra attenzione ritorna prepotentemente sul mercato del nuovo. Il leasing agevolato, come dicevamo, ha la grande prerogativa di avere uno sconto del 50% sull’iva da parte dello stato. Grazie al fatto che l’imbarcazione passerà buona parte della sua vita in acque internazionali, questa agevolazione si traduce in uno sconto molto alto che compensa in modo preponderante gli interessi del leasing. Facendo un leasing di 3/5 anni, questo sconto va a coprire completamente gli interessi, permettendo di rateizzare la barca praticamente a ‘interessi zero’.
Inoltre siamo attratti dal nuovo, la barca nuova ha il suo fascino: siamo i ‘suoi’ primi compagni di viaggio, impariamo a conoscerci lentamente. Tutti i rumori, i problemi e le "stranezze" si imparano sin dal principio e si riconoscono per sempre.
In più la garanzia del cantiere copre l'imbarcazione per due anni e pertanto gli eventuali, grandi problemi possono essere risolti senza spese. Dulcis in fundo, noi siamo dei grandi patiti della tecnologia, su una barca nuova ci si può installare tutta l’elettronica dell’ultimo anno, su una barca usata o ci si accontenta di quello che si trova, o si spendono ulteriori soldi per passare tutto al setaccio e rinnovare.
Durante il periodo delle vacanze estive del 2007, sentiamo molto spesso il nostro caro Iggy che - come sapete - è l'entusiasta armatore di un nuovissimo Oceanis 50. Ce ne parla benissimo, sia in termini di performance, sia in termini di progetto. La barca fila liscia sulle onde, non sbatte, le linee di carena sono accattivanti e il cantiere Beneteau pare abbia davvero fatto un salto di qualità. Ci facciamo tutte le fiere per "visitarla", Cannes, Genova e quant'altro. Recuperiamo tutto il materiale possibile, la studiamo nei minimi dettagli, leggiamo qualsiasi prova o recensione in qualsiasi lingua del mondo che sia minimamente intelligibile. Più passa il tempo, più ci convinciamo che, con tutte le dovute modifiche e dotazioni extra del caso, sarà lei la nuova Y2K.
Ci rivolgiamo al nostro caro amico Michele di Blue Freedom (http://www.bluefreedom.it/), concessionario Beneteau, che ci mette davvero poco - più o meno 10 secondi - a convincerci dell’acquisto del nuovo 50 piedi. Inoltre, ordinando la barca entro la fine del mese di Agosto, potremmo beneficiare degli sconti speciali del cantiere sull’elettronica: considerato quello che vogliamo installare, il tutto si traduce in un ulteriore risparmio.
E così, travolti dalle email, dalle foto, dai commenti e dalla straordinaria competenza tecnica di tutto lo staff di Blue Freedom, senza ‘quasi’ accorgerci firmiamo il contratto di acquisto per un Oceanis 50 nuovo fiammante. Consegna prevista nella tarda primavera del 2008.
Non ci rimane che vendere il nostro Oceanis 411, la nostra Y2K. Attraverso una serie di annunci sulle riviste del settore riusciamo a concludere piuttosto in fretta, quasi troppo per i nostri "sentimenti". Ad Ottobre firmiamo il passaggio di proprietà con Carlo e ci ritroviamo a piedi ed orfani da un giorno con l'altro.
Michele di Blue Freedom accorre in nostro aiuto anche in questa estrema situazione di "emergenza": riesce, non sappiamo come (perché non ce lo ha mai detto), ad anticipare la consegna della nuova barca alla metà del mese di Febbraio, cioè ben 2 mesi di anticipo sulle previsioni.
Così come accadde per Y2K "The Original", anche questa volta la storia si ripete: Michele adesso, come Gigi allora. Un concessionario capace, fidato e competente che ci sentiamo di consigliare a tutti. Grazie Miki e grazie mitico staff di Blue Freedom, Francesco e Roberto !
L'astinenza è finita: siamo di nuovo in acqua, ma con una nuova compagna di viaggio che speriamo possa accompagnarci davvero là dove abbiamo sempre sognato di arrivare.