15 Marzo 2005

opo una dormita da coma - probabilmente nel letto non ci siamo mossi di un millimetro rispetto a come ci siamo addormentati - apriamo gli occhi verso le 9 del mattino ed il nostro primo pensiero va subito all'agenzia viaggi ed al nostro volo per Parigi.

Prendiamo i nostri cellulari, ma non abbiamo neppure il tempo di preoccuparci più di tanto: un messaggio SMS da parte di Equinoxe spazza via tutti i nostri dubbi. Siamo confermati sul volo St. Marteen - Parigi CDG delle ore 17:40 di oggi, ora locale.

Dopo quasi 24 ore di fatica, nervosismo, stress ed istinti omicidi, riusciamo finalmente a rilassarci un pò ed a ragionare lucidamente. Aggiorniamo i nostri cari a casa con le ultime positive novità, Ale chiama al lavoro avvisando che tutto si è sistemato e sarebbe rientrata con una giornata di ritardo (bloccata ai Caraibi... che cosa orribile !!! :-) ) e dopo aver esaurito i nostri doveri, possiamo recarci al bar/ristorante per fare una tranquilla e serena colazione.

La giornata è meravigliosa ! Il resort è ancora più bello con la luce del sole (fatevi un giro qui: http://www.esmeralda-resort.com/), affacciato sulla Baie Orientale, uno splendido specchio di mare turchese a nord est di St. Marteen, circondato da una strepitosa e lunghissima spiaggia bianca. Ci spariamo una colazione da record (la sera prima non abbiamo cenato per nulla) presso il bar/ristorante situato sulla spiaggia, il Coco Beach. Qui si respira un'atmosfera decisamente europea, la moneta è l'Euro, il personale è Francese e, nonostante il resort sia fra quelli più lussuosi dell'isola, i prezzi non sono poi così allucinanti paragonati a quello che abbiamo visto alle BVI.

"Colazionati" e rilassati, cominciamo a recuperare le forze e a goderci queste ultime ore di vacanza caraibica. Il paesaggio che ci circonda ci fa presto quasi dimenticare la spiacevole avventura "nebbiosa" del giorno precedente. Seduti al nostro tavolo, sulla veranda del bar, osserviamo le barche a vela ormeggiate in rada. Decidiamo di comune accordo che St. Marteen è decisamente un'isola da "approfondire" per una eventuale vacanza futura.

Ritorniamo verso la nostra camera, durante il tragitto facciamo la conoscenza di un simpatico - e serafico - gattone rosso caraibico, probabilmente ha adottato qualche responsabile del resort, che con dolci e suadenti miagolii (rigorosamente in Francese ;-) ) ci fa chiaramente capire di pretendere un pedaggio in coccole e carezze prima di lasciarci continuare per la nostra strada. Ci fermiamo e trascorriamo volentieri qualche minuto in sua compagnia, fra l'altro ci ricorda il nostro Tattico Willy: stesso colore del pelo, stesso colore degli occhi e sembra un incrocio fra un gatto persiano ed un soriano.

Salutiamo il micione che comunque ci accompagna per un pò e rientriamo in camera. Ci accordiamo con la reception prenotando un taxi per le ore 13 che ci porti in aeroporto, poi usciamo sulla deliziosa verandina in legno del nostro appartamento e continuiamo a rilassarci seduti sulle sdraio. Siamo leggermente in collina e dalla nostra posizione riusciamo a vedere la splendida baia sottostante...

Riceviamo la visita di un altro ospite alato: all'inizio ci sembra un grosso e strano insetto colorato venuto ad importunare la nostra tranquillità. Poi Ale guarda meglio e scopre che il nostro "insetto" ha... le piume !!! Si tratta di un colibrì color smeraldo che decide di fare colazione con il nettare dei fiori che crescono sulla nostra veranda. Non abbiamo mai visto un colibrì dal vero e ci precipitiamo ad osservare il minuscolo uccellino attentamente: è uno spettacolo della natura ! Le piccole ali "frullano" così rapidamente da risultare quasi invisibili, il becco allungato affonda nella corolla dei fiori, il colibrì sbatte le ali e rimane assolutamente, perfettamente immobile nell'aria. Poi un altro battito e si sposta alla velocità della luce assumendo una nuova posizione o raggiungendo un nuovo fiore. Siamo così incantati da non trovare la forza di muoverci per afferrare la macchina fotografica ed immortalare l'uccellino.

Il colibrì termina il suo pasto e con un rapidissimo battito delle alucce, sparisce in un luccichio verde...

Ormai è mezzogiorno passato e ci accingiamo a lasciare la camera. Recuperiamo ancora una volta i nostri bagagli, raggiungiamo la reception ed eseguiamo le operazioni di check-out. Ci sediamo all'aperto in attesa del nostro taxi che arriva puntuale alle 13.

Dopo una mezz'oretta di viaggio siamo di nuovo all'interno di un aeroporto, ma questa volta tutto fila liscio come l'olio e facciamo il check-in al banco Air France con tutta tranquillità. Effettuiamo un rapido tour dei negozietti presenti in aeroporto, poi - decisi a fare gli "sboroni" fino in fondo - ci rechiamo presso la VIP lounge Air France, forti dei nostri biglietti di business :-)

Qui pranziamo, cambiamo i nostri abiti caraibici con quelli un pochino più cittadini (che tristezza infinita...) e attendiamo l'imbarco del nostro volo che viene annunciato puntualissimo.

E così, dopo 10 giorni in paradiso, siamo di nuovo su un grosso "trabiccolo volante" - per utilizzare le parole di Ale - che ci riporta al freddo e al gelo... L'Airbus A340 è nuovo di zecca, praticamente appena uscito dal cantiere. Le poltrone in business sono spaziali, i braccioli sono letteralmente ricoperti da pulsanti e pulsantini illuminati, telecomandi a go-go, mille posizioni compresa quella "sdraiato-totale", visori al plasma, scopriamo di avere a nostra disposizione anche un pulsante per il massaggio lombo-glutei... roba da far invidia alla postazione di comando del Capitano Kirk a bordo dell'Enterprise !

Ale si impasticca a dovere innaffiando il tutto con il solito bicchierino di champagne. In extremis, prima di "partire", trova comunque la forza per borbottare qualcosa relativamente ad aerei nuovi ed a collaudi accurati.

Il grosso aereo rulla e decolla in perfetto orario, 9 ore ci separano dal freddo e dal gelo. Le trascorriamo mangiando, dormendo e guardando i film.

Atterriamo a Parigi-Charles de Gaulle sempre in perfetto orario, alle ore 6.30 locali del mattino. Fuori c'è il sole del mattino, non è la tundra che abbiamo lasciato alla nostra partenza, ma - ahinoi - è finito il tempo delle canotte e dobbiamo indossare la felpa.

Ci trasferiamo velocemente al terminal dedicato ai voli internazionali europei, non dobbiamo quasi neppure passare il controllo passaporti... arriviamo da un territorio europeo oltremare...

L'ultima tratta è Parigi CDG - Milano Linate, ore 10:15. Il volo è in orario, ci facciamo un caffè, quindi attendiamo al gate l'imbarco.

Alle 11 il carrello tocca la pista di Linate, recuperiamo i bagagli, usciamo dall'aeroporto indossando il giubbotto imbottito. Raggiungiamo la nostra auto (auto ??? Cosa è un'auto ??? ) e siamo di nuovo a casa al freddo ed al gelo.

Siamo tristi, ma allo stesso tempo così felici di aver finalmente realizzato uno dei nostri due sogni. L'altro, quello più grande, rimane un'incognita per il momento. Chissà... forse un giorno... anche noi partiremo...

 

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