Una gita fuori programma
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E' tarda mattinata quando riceviamo la telefonata dello zio di Ale che ci invita a bordo del "Laura" per una gita a Favignana. L'invito ci coglie in piena "Sindrome Acuta da Allestimento Bagagli", un virus molto pericoloso per i suoi effetti devastanti sui neuroni del cervello umano. Il Pensatore avverte che c'è qualcosa di strano nell'aria e scompare dalla nostra vista.

Ale fresca di tuffoCogliamo al volo l'occasione anche perchè la SAAB (che non è la famosa casa automobilistica, ma la Sindrome Acuta Allestimento Bagagli) è in fase avanzata e siamo entrambi nevrotici.

Molliamo tutto e ci prepariamo per la gita in barca, ma il tempo è stato orribile il giorno prima e per tutta la notte ha infuriato una mezza tempesta da ponente. Diciamo allo zio che prima di lasciare gli ormeggi, dobbiamo verificare la meteo e le condizioni del mare.

Ascoltiamo il bollettino che è buono, ma il mare è ancora piuttosto gonfio, con un'onda lunga decisamente impressionante come dimensioni...

Decidiamo che, dato che saremmo partiti l'indomani, al diavolo l'onda lunga, si va lo stesso.Ale nelle acque del Preveto

Lasciamo il porto di Marsala e subito ci imbattiamo nel mare grosso, non c'e' un filo d'aria, ma le onde sono davvero notevoli. Procediamo a velocità ridotta verso l'Isola, "Laura" cavalca le onde e precipita nel cavo fra una e l'altra, ci dirigiamo verso il Preveto dato che offre un buon ridosso e una buona protezione per le onde gonfie che, infrangendosi sulle coste, generano una fastidiosissima risacca.

Raggiungiamo la nostra meta e ci ancoriamo il più vicino possibile alla costa, nella deliziosa baietta dell'Isola del Preveto, per evitare le onde che riescono a penetrare anche nell'ampia cala nonostante l'ostacolo rappresentato da Punta Lunga.

Max se la spassa al Preveto... ultimo bagnoPer rendere più stabile l'imbarcazione, filiamo anche una cima a poppa, la leghiamo bene ad una roccia sporgente accanto alla spiaggia e fissiamo un parabordo nel mezzo in modo da renderla visibile a tutte le eventuali barche che sopraggiungessero.

La giornata è molto bella, il cielo è limpido e la temperatura dell'acqua, solitamente piuttosto freddina in questa zona, è piacevolmente gradevole. Non abbiamo molto tempo a disposizione perchè nostro zio deve rientrare a Marsala per le 15.30, rompiamo gli indugi e ci tuffiamo tutti in mare per un lungo bagno e una nuotata.

Presto veniamo raggiunti da un paio di pescherecci con a bordo alcuni turisti: riconosciamo i ciceroni e proprietari delle due imbarcazioni, si tratta di due personaggi "famosi" di Favignana, il Rais della tonnara e un suo tonnarote, quest'ultimo riconoscibile dai lunghi riccioli biondi. E' ora di pranzo e i nuovi arrivati iniziano a preparare un pranzetto con i fiocchi per i loro ospiti a base di pesce fresco, anzi, freschissimo, pescato un'oretta prima (da quello che sentiamo). Ben presto si diffonde per tutta la baia un delizioso profumino da far venire l'acquolina e dobbiamoLa deliziosa spiaggia del Preveto davvero trattenerci a stento dal fissare per tutto il tempo quei "fortunati" commensali, ma non possiamo fare a meno di tendere le orecchie per ascoltare il rais che detta la ricetta del suo piatto...

Nonostante i nostri goffi tentativi di fare gli indifferenti, veniamo miseramente scoperti ad "origliare", annusare e fissare... altrettanto goffamente, facciamo finta di nulla e decidiamo di farci un altro bagno prima di levare gli ormeggi per dirigerci verso Marsala.

Ne approfittiamo per goderci l'ultimo bagno siciliano delle nostre vacanze e ci concediamo una lunga nuotata. Arriva il momento di andare e risaliamo tristi a bordo di "Laura". Ci sganciamo a poppa recuperando cima e parabordo, leviamo l'ancora e facciamo rotta per il porto. Salutiamo Favignana con un arrivederci, siamo sicuri di rivederla molto presto.

Particolare della spiaggiaGiunti in porto, la nostra giornata non è terminata. Aiutiamo lo zio a sistemare gli ormeggi e lavare la barca, quindi schizziamo in auto verso la pasticceria per ritirare i nostri svariati chili di dolcetti di mandorle. Poi passiamo dal panettiere e recuperiamo le nostre forme di pane... talmente profumate da doverle mettere quasi sotto chiave per evitare di portare a Milano solo le briciole.

Rientriamo a casa e ci rimettiamo sui nostri bagagli: la gita a Favignana evita la ricomparsa della Sindrome e riusciamo a completare l'operazione senza troppe conseguenze.

Tutto è pronto, rimane da caricare tutto in auto e Max compie straordinari miracoli di incastro per stipare con precisione chirurgica, oltre le valigie (quello è facile !) tutti i nostri pacchi, pacchetti, dolcetti, pane, vino Marsala, ceramiche e le solite decine di cose dell'ultimo momento.

Willy è sempre più preoccupato di ciò che vede attorno a se... valigie = partenza, partenza = trasportino di vimini, trasportino di vimini = profonda umiliazione. La sua espressione esprime tutta la sua profonda contrarietà, Ale tenta di coccolarlo, ma il Pensatore la snobba e si rifugia brontolando sotto il letto.

Cena veloce e a nanna presto, l'indomani sveglia alle 4, si parte verso le nebbie del nord.

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