Segesta
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Percorriamo l'autostrada Palermo - Trapani /Mazara del Vallo, direzione Palermo. Lasciamo indietro il mare e ci inoltriamo in un paesaggio di dolci colline. Si concede solo un attimo ai nostri occhi, solo un paio di minuti, sbuca fra due colline e ci coglie di sorpresa: il grande Tempio Dorico di Segesta.

E' solamente un piccolo assaggio di quello che vedremo dopo, visitando il parco archeologico di Segesta e i due meravigliosi monumenti che racchiude: il tempio e il teatro.

Un pò di storia
Segesta fu fondata dagli Elimi, un popolo che la tradizione vuole originario di Troia. Fortemente ellenizzata, la città raggiunse un ruolo di primo piano in Sicilia e nel Mediterraneo diventando molto potente e riuscendo a coinvolgere sia Atene che Cartagine nella sua eterna lotta contro la rivale Selinunte.
Dopo la distruzione di Selinunte ad opera dei Cartaginesi, Segesta alternò periodi bui a quelli fiorenti, subendo la dominazione di Siracusa ed infine riacquisendo il suo antico splendore sotto i romani. Pare che la città ebbe anche una fase più tarda con insediamenti di età musulmana ed infine di età Normanna.

Il parco archeologico si estende sul Monte Barbaro, dove anticamente sorgeva Segesta.Il Tempio visto dal monte del Teatro

Una volta giunti al parco, seguiamo le indicazioni per il tempio ed è a questo punto che il tempo si ferma e tutto cambia intorno a noi: saliamo un ampio viale a gradoni e ad un certo punto, rimaniamo colpiti dalla maestosità e dall'imponenza di uno dei tempi dorici più ben conservati. Appare dalla sommità (lo raggiungiamo dal basso) e più ci avviciniamo, più rimaniamo sopraffatti dalle sue forme eleganti.

L'edificio sorge sulla sommità di una collina ed è immenso, il suo colonnato praticamente integro. E' un'opera incompiuta, (si dice, ma i pareri sono discordanti), manca infatti tutta la parte dell'altare interno, tipica dei templi di tipo ellenico e che è possibile riscontrare nella vicina Selinunte. Rimane tutt'ora sconosciuto il culto praticato nel tempio, ma dai reperti provenienti da un precedente edificio sacro, sembra fosse molto antico.

Ci avviciniamo alle colonne e le osserviamo con ammirazione: siamo talmente piccoli rispetto ad una sola di esse da avvertire un senso di vertigine. Superiamo il colonnato e saliamo i gradoni (immensi !) che conducono all'interno. Raggiungiamo un ipotetico punto centrale da cui il nostro sguardo può solamente perdersi fra i fregi delle colonne, fra le architravi, fra i capitelli.

Il tempio ci affascina, lo ammiriamo nei suoi minimi dettagli per circa un'ora, attenti a tutti i particolari. Ci scuotiamo, la giornata è particolarmente calda, una rarità in questa pazza estate. Torniamo all'ingresso del parco e ci rinfreschiamo con una bibita mentre chiediamo informazioni per visitare l'altra meraviglia del luogo: il Teatro

Rispetto al Tempio, il teatro è posto in alto, su una collina. Per raggiungerlo è possibile utilizzare un minuscolo viottolo che si inerpica dalle pendici sino alla cima della collina, oppure approfittare di un servizio navetta, un bus che porta direttamente al sito del teatro. Manco a dirlo, optiamo per la seconda opzione.

Verso il TeatroRaggiungiamo il sito e la prima cosa che ci colpisce è il panorama: la struttura è costruita sul versante nord dell'acropoli di Segesta, il monte su cui sorge si chiama Inici. Lo spettacolo è incredibile, lo sguardo spazia sulle valli sottostanti e arriva fino al golfo di Castellammare. Il Teatro è di calcare bianco, imponente. La sua forma è tipica delle strutture greche, le gradinate, i sedili, i passaggi per raggiungere i propri posti, la scena dove gli attori recitavano le antiche tragedie.

Ci sediamo sulle gradinate più alte e mentre ammiriamo il teatro e il paesaggio circostante, ci rendiamo conto di essere perfettamente in grado di sentire le parole bisbigliate dagli altri visitatori sulla scena, molto più in basso... alla faccia della moderna tecnologia e degli studi sull'acustica !

E' ora di rientrare, prendiamo di nuovo la navetta per ritornare alla nostra auto: il percorso in discesa è da brivido perchè il nostro autista si sente molto pilota di Formula 1. Ogni tornante è tutta una scommessa, il pulmino compie sterzate impossibili e per un attimo temiamo di precipitare a valle, ai piedi del grande tempio. Quando finalmente giungiamo a destinazione, siamo piuttosto pallidi....

Abbiamo caldo e ci dissetiamo ancora una volta, poi, dopo aver rivolto per un'ultima volta lo sguardo al grande Tempio, recuperiamo la nostra auto e partiamo alla volta di Marsala.

Imbocchiamo l'autostrada e ancora, dopo una galleria, dallo specchietto retrovisore, si coglie qualche secondo di eternità nelle colonne del Tempio di Segesta.

Il Tempio

   

 

Il Teatro

Per maggiori informazioni su Segesta:
    consultate
    http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/SoprinTP/arche/Segesta_parco_IT.HTM
    http://www.castellammaredelgolfo.com/segesta.htm

    http://www.sicily4you.it/ita/main/perle/archeosegesta.htm
    http://www.e-touristland.com/segesta.asp?lang=IT

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