Y2K in cantiere (Manutenzione 2004 - Venerdì 9 Aprile)
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Nel momento più bello del sonno... suona la sveglia, è già Venerdì, il tempo non è dei migliori per i lavori di carena... sta piovigginando, fa freddino e siamo un pochino preoccupati.
Dopo un'ottima colazione, ci presentiamo in cantiere alle 8.30. Marco è già al lavoro da poco meno di mezz'ora, sta mettendo il nastro di carta sulla linea di galleggiamento e non lo invidiamo, ieri anche Max ci ha impiegato almeno un'ora per metterlo.

Ci consultiamo con il personale del cantiere che ci sconsiglia di dare la vernice.
Ovviamente piovendo non è nemmeno possibile lucidare le murate, come avevamo chiesto al cantiere.
Noi siamo assolutamente perplessi, non è che poi piova molto, la carena è ancora asciutta, qualche rivoletto di acqua scende dalle murate, ma nulla di eccezionale... decidiamo di iniziare, altrimenti la Pasqua la passiamo in secco !

Tappiamo tutti gli ombrinali e fermiamo i rivoletti d'acqua come possiamo ed iniziamo. La vernice aderisce benissimo e si asciuga anche in modo molto veloce. La prima mano la vogliamo dare molto abbondante, in modo particolare nei punti dove abbiamo visto più vegetazione.

Un "collega" che sta iniziando anche lui a verniciare ci consiglia di fare delle "tettoiette" con il nastro adesivo poco sopra la linea di galleggiamento, affinché i rivoletti d'acqua non continuino a scivolare lungo l'opera viva, ma che agevolati dal nastro, vadano direttamente a terra. FUNZIONA !!! Incredibile, questo ci rivoluziona il modo di lavorare, perdiamo ancora una mezz'ora a mettere il nastro aggiuntivo, ma non c'è più acqua ! Certo che l'esperienza.... Ovviamente ci sentiamo di consigliare questo metodo, ma crediamo che funzioni solo se non diluvia :-)))

Verso le 11.00 siamo quasi a meta dell'opera. Dovrebbe anche arrivare il meccanico a modificare il passo della Max-Prop perchè Max non è assolutamente soddisfatto del numero di giri del motore. Vorremmo infatti, dopo aver modificato il passo, ingrassarla e dare il Primer per l'elica e quindi l'antivegetativa. Lo scorso anno questo lavoro è stato fatto troppo vicino alla messa in acqua e siamo sicuri che le concrezioni sull'elica in parte dipendano anche da questo.

Finiamo la prima mano verso le 13.30, il barattolo da 2,5 kg è bastato appena. Del meccanico neanche l'ombra, ma sappiamo che almeno è da Marco a fare il tagliando al motore, dopo pranzo sarà da noi.

Dopo un ottimo piatto di pasta ed una squisita macedonia, si riprende il lavoro.
Ale ha mangiato con un appetito da leone.

Alle 14.30 "puntualissimo" arriva il meccanico. Max gli descrive il problema, il motore non supera i 2700 rpm, quando dovrebbe al massimo fare i 3600 rpm. Anche lui è d'accordo con la tesi di Max, le pale sono troppo inclinate, hanno cioè un passo troppo alto e quindi il motore sforza.
Iniziamo a smontare l'elica, prima lo zinco che non è in cattivo stato, anzi tutt'altro, ma vicino ad una vite di sostegno è piuttosto consumato e conviene comunque cambiarlo. L'anodo è l'unico difetto di quest'elica: esso è fatto a forma di cono, ma con una base triangolare, le viti sono poste agli angoli del triangolo e qui lo zinco è molto sottile.
Togliamo le piccole coppiglie che tengono sicure le viti.
E' la prima volta che Max vede il cuore della Max-Prop, e ne rimane affascinato, è davvero un capolavoro d'ingegneria. Max ed il meccanico, nonostante il manuale, non riescono subito a capire come funziona la regolazione e di conseguenza non capiscono a quanto sia regolata l'elica al momento, ma Max si è informato in precedenza e sa che una corretta regolazione per la nostra barca è a 18°. Dopo qualche tentativo in cui l'elica viene configurata con dei passi "esagerati", finalmente raggiungono lo scopo. Ad occhio è sicuramente meno inclinata di prima, in mare poi la prova, con la speranza di non doverla ritirare su di nuovo ! Una bella ingrassata, un nuovo zinco e via !

Diamo subito una mano di Primer (verde pistacchio) specifico per le eliche e quindi aspettiamo che si asciughi.

Sono ormai le 17.00, sarebbe ora di dare la seconda mano di antivegetativa. Controlliamo i punti dove è stata data per prima... è asciutta, perfetta, non rimane nulla sul dito, nemmeno umido. Le sei ore consigliate sul barattolo sono passate, almeno dove è stata data per prima.

Si ricomincia con un nuovo barattolo. La vernice si applica molto più facilmente, viene assorbita di meno e quindi è anche possibile stenderla meglio. Max preferisce tirarla di meno sulla linea di galleggiamento affinché abbia una certa forza per contrastare la vegetazione. Verso le 19.30 abbiamo finito. Nel barattolo è avanzata circa 1/4 di vernice, giusto per darla sui tacchi dell'invaso e sulla parte bassa del bulbo quando Y2K verrà sollevata nuovamente dalla gru.

Come la giornata di ieri, corsa in Hotel e poi a cena, questa volta dal mitico Leandro dove Marco e Max si sbafano circa 30 rostelle ed Ale un piattone di gamberoni.

Il cielo, dopo un'intera giornata di pioggia e grigiume stile "Milano Autunno-Inverno di qualunque anno", è finalmente sereno, le previsioni sono discrete, ci addormentiamo con la speranza di riuscire a lucidare le murate...
Max sogna una cosa irrealizzabile: arrivare in cantiere e trovare il personale che è già intento alla lucidatura... già... un sogno...

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