14 Marzo 2005
re
7:30, il cellulare-sveglia squilla allegramente... noi apriamo gli occhi un pò
meno allegramente. Non lo sappiamo ancora, ma oggi sarà una lunghissima ed
avventurosa
giornata...
Terminiamo gli ultimi preparativi, ammainiamo il nostro tricolore e lo pieghiamo accuratamente per riporlo in valigia. Ha fatto il suo dovere. Attendiamo che qualcuno arrivi per il check-out di Sea Rider.
Alle 8 si presenta una ragazza, sale a bordo e comincia a raccogliere tutta la documentazione, moduli di feedback (Soddisfazione del Cliente innanzi tutto !), permessi e quant'altro. Veniamo sottoposti ad una breve intervista: avete riscontrato difetti ? Problemi al motore ? Alle vele ? Al frigo ? Avete avuto problemi durante la crociera ? Il bagno ha funzionato a dovere ? La pulizia dell'imbarcazione è adeguata ? Avete trovato scarafaggi ? Il personale della base Moorings è stato cortese ? E via così per una ventina di domande in totale.
Rispondiamo diligentemente, la ragazza ci rivolge un ampio sorriso e ci dà l'ok per lasciare Sea Rider... nessuna ispezione alla barca...
Prendiamo i bagagli, rivolgiamo
un ultimo saluto alla nostra compagna di crociera e ci allontaniamo verso il
ristorante per fare colazione... prima che
sia troppo tardi e che ci scappi qualche lacrimuccia !
Prima di sederci per gustare la nostra colazione, prenotiamo un taxi che ci trasferisca all'aeroporto di Tortola, dove ci aspetta la prima delle quattro tappe del nostro viaggio di rientro. Il taxi ci preleverà alle 10 in punto.
Arriviamo al ristorante - per la cronaca, è il medesimo della serata barbecue - ci guardiamo attorno con il timore di incocciare nuovamente nel cameriere-sentinella (metti caso ci sia un processo anche per la colazione...), ma siamo fortunati, non c'è. Ci sediamo e prendiamo un caffè e un muffin.
Terminiamo di mangiare e aspettiamo il nostro taxi che arriva puntuale. Si parte alla volta di Beef Island. Durante il tragitto scorgiamo alcuni bassi nuvoloni bianchi assai sospetti, ma al momento non ce ne preoccupiamo più di tanto. Riprendiamo il percorso dalla base a Beef Island con la videocamera, quando siamo arrivati, ormai più di 8 giorni fa, era buio e non abbiamo visto nulla.
Il taxi ci deposita puntuali all'aeroporto, prendiamo i nostri bagagli e ci mettiamo in fila al banco della Liat per effettuare il check-in. La nostra partenza da Tortola con destinazione St. Marteen è prevista per le 12:25, abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Mentre siamo in attesa del nostro turno, sentiamo le persone davanti a noi confabulare piuttosto concitatamente, ma non riusciamo a capirne il motivo. Lo scopriamo non appena arriviamo al banco: porgiamo i nostri biglietti ad un donnone nero dall'aspetto burbero, questa guarda prima i documenti di viaggio, poi noi, quindi - come se niente fosse - ci informa: "I am sorry, your flight has been cancelled" (Mi dispiace, il vostro volo è stato cancellato). "Come cancellato ??! Perchè ???!!!", domandiamo insieme all'unisono. La risposta del donnone ci lascia assolutamente sconcertati: "Il volo è stato cancellato perchè è stato cancellato." (chiaro no ?)
Nonostante tutta la nostra buona volontà e la nostra insistenza, non c'è nulla da fare: il volo è stato cancellato e il motivo non è dato a sapersi. "Perchè sì" - ci ripete. Siamo preoccupati per la nostra seconda tappa, il volo intercontinentale da St. Marteen a Parigi previsto per le ore 17:20 e, molto gentilmente, esprimiamo i nostri dubbi al donnone. Questa volta lei sfodera un sorriso accattivante e ci rassicura: "No problem ! Vi metto sul volo per St. Marteen delle ore 14:00. Atterrate alle 14:25, avete molte ore a vostra disposizione prima della prossima partenza." Detto questo, ci prepara le carte di imbarco e noi ci sentiamo sufficientemente al sicuro.
Conosciamo una simpaticissima ragazza spagnola, di Barcellona, anche lei in coda al check-in per lo stesso problema. Non ricordiamo il suo nome, rammentiamo solamente che era molto, ma molto particolare ed originale. Questa ragazza parla benissimo Italiano e si è avvicinata a noi non appena ha capito la nostra nazionalità. Facciamo le dovute presentazioni: lei è hostess e - in taluni casi, quando l'equipaggio è ridotto - anche marinaio a bordo del Sun Odissey 51 di Omero Moretti. Questa barca fa charter nelle acque delle Isole Vergini Britanniche e Americane, gli ospiti sono generalmente Italiani. La ragazza ha qualche giorno di vacanza, così si sposta a St. Marteen per andare a trovare alcuni amici.
In attesa del nostro comune volo, continuiamo a chiacchierare di barche, caraibi e crociere intorno al mondo. Intanto fuori sta diluviando, le nuvole sono bassissime.
Si avvicina il momento dell'imbarco, paghiamo la tassa obbligatoria di uscita dalle BVI ($ 15 cadauno) e passiamo il controllo sicurezza. Ci perquisiscono pure un borsone. Arriviamo al gate, tuttavia qualcosa non va: non piove più, in compenso, non si vede assolutamente nulla. Tortola è immersa nella nebbia più fitta, da far invidia alla Pianura Padana dei tempi migliori... NEBBIA ???! AI CARAIBI ???!! Ci affacciamo da una terrazza che solitamente offre una bellissima vista su Trellis Bay... il nulla assoluto.... Non riusciamo a scorgere le palme che sono a pochi metri da noi. Niente mare, niente isole, niente di niente... solo una coltre bianchiccia ed umida.
"Ma dove siamo ?" - spara Max - "In Brianza ???" Intanto sono le ore 15.30.
Dagli altoparlanti dell'aerostazione giunge l'annuncio che per motivi meteorologici tutti i voli da e per Tortola sono stati cancellati o sono in ritardo "indefinito"... Un brivido comincia a percorrere la nostra schiena.
Ritorniamo nell'area check-in e ci ripresentiamo al donnone di prima: le notizie che riceviamo sono poco rassicuranti. L'aeroporto di Tortola non ha ovviamente dotazioni tecnologiche di alto livello e non può fare affidamento su sistemi di decollo o atterraggio strumentale in caso di scarsa visibilità. I piloti non possono atterrare - e i voli sono stati dirottati altrove - ma neppure decollare ovviamente. In questo momento, l'isola è interamente avvolta nella nebbia, nulla si alzerà in volo nelle prossime 2 o 3 ore.
Chiediamo timidamente a che ora parte il primo volo possibile per St. Marteen: 17.45. I nostri timori si avverano, addio volo per Parigi. Mentre il donnone ci rifà le carte di imbarco per la seconda volta, Max chiama il numero di emergenza che la nostra agenzia viaggi - la Equinoxe - ci ha lasciato, in Italia sono le 9 di sera. Dall'altra parte del telefono risponde Alessandro. Max spiega la nostra situazione, Alessandro, che è in auto e si dirige verso casa, fa dietro-front e ritorna in agenzia per aiutarci e risolvere il nostro problema. Ci richiama lui appena in ufficio.
La gentilezza e la disponibilità di Alessandro ci confortano un pò, insieme alla nostra nuova amica spagnola, troviamo il modo di mettere sotto i denti un tramezzino insipido e di bere una coca.
Ore 16.30, la nebbia si sta diradando, ma l'inconveniente ha creato uno sconvolgimento cosmico nel piccolo aeroporto di Tortola. Non esiste più un volo in orario. Ormai il volo intercontinentale della giornata è perduto.
In Italia sono le 22 passate, Alessandro ci richiama. Tramite terminale ha avviato tutta la procedura necessaria per riconvertire la nostra prenotazione in business sul volo del 15 Marzo (il giorno dopo), ha inserito l'urgenza, purtroppo non può darci la conferma immediatamente perchè gli operatori sono a casa. Ci rassicura dicendoci che sarà loro premura richiamarci non appena l'agenzia apre alle 9 del mattino, ora Italiana, ma che non dovrebbero esserci assolutamente problemi: partiremo sicuramente il giorno dopo. Tuttavia ci consiglia caldamente di lasciare Tortola entro sera (la nostra) con il primo volo a disposizione. Alessandro non si congeda ancora da noi: ci avverte che si preoccuperà di prenotarci una camera per questa notte (la nostra) in uno dei resort più belli di St. Marteen. Ci richiama.
Ore 17:00, in Italia è quasi mezzanotte. Alessandro ci telefona: abbiamo una prenotazione presso l'Esmeralda Resort, nella parte Francese dell'isola di St. Marteen. Non sappiamo come ringraziarlo, siamo sinceramente stupefatti dal servizio fornito da Equinoxe e dalla totale disponibilità di Alessandro. Lo salutiamo sommergendolo di ringraziamenti.
Ritorniamo verso il gate, passiamo ancora una volta il controllo sicurezza e scopriamo che il volo delle 17:45 per St. Marteen è in ritardo di un'ora e mezza. Lo sconvolgimento cosmico è totale... e noi siamo stanchi e nervosi. Ok, aspettiamo diligentemente seduti presso il nostro gate.
Ore 19:00, il donnone del check-in fa la sua apparizione al gate. E' arrivato il volo delle 17:45, siamo contenti e giulivi e ci mettiamo in coda con le nostre carte di imbarco. Arriva il nostro turno, il donnone guarda i documenti e ci dice serafica: "Questo volo non va più a St. Marteen, la sua destinazione è stata cambiata. Adesso va ad Antigua." - COME ???!!!!! AD ANTIGUA ??!!! Max osa dire con un filo di voce che noi veramente dobbiamo andare a St. Marteen... Il donnone ci informa che il prossimo volo per St. Marteen è previsto alle ore 21.00, se siamo interessati dobbiamo ritornare all'area check-in.
Ci guardiamo per qualche minuto, siamo tentati di sequestrare il donnone insieme ad una barca a motore, piazzare il donnone al timone e tenerla sotto tiro con il mezzo marinaio finchè non ci porta a St. Marteen... Poi abbandoniamo l'idea, date le dimensioni, è assai probabile che ci fracassi tutte le ossa con un solo pugno...
Così ritorniamo mogi, mogi al check-in per la terza volta. Qui, il solito donnone, smaterializzato dall'area gate e teletrasportato da queste parti, ci emette le nuove carte di imbarco.
Nel frattempo abbiamo l'occasione di parlare con la ragazza spagnola: stufa di aspettare, ha deciso di prendere un volo che da Tortola arriva sull'isola di Anguilla - 1 ora e mezza di volo - poi da Anguilla riparte con direzione St. Marteen - 1 ora. 2 ore e mezza in totale, l'equivalente di Milano-Stoccolma, per un viaggio di 25 minuti... contenta lei. La salutiamo con la speranza di rincontrarci molto presto.
Ore 20:30, esauriti ed esausti, ci "rifacciamo" il controllo sicurezza salutando per nome ogni singolo ufficiale...
Dopo una decina di minuti, vediamo atterrare un piccolo aereo: riappare il donnone sfuggito al nostro sequestro. Ci chiama, il nostro volo per St. Marteen è in partenza ed è in orario.
Incredibile, ma vero saliamo a bordo del piccolo turbo-elica. Ci sediamo, ci guardiamo attorno. Il numero di passeggeri presenti a bordo è cosmico come lo sconvolgimento che ha colpito l'aerostazione. Oltre a noi, infatti, c'è solamente un altro povero cristo dall'aspetto miserando, probabilmente anche lui in attesa da 12 ore.
L'unica hostess chiude il portellone e mentre l'aereo inizia a rullare, si presenta a tutti noi stringendoci la mano. Finalmente si decolla e i minuti di volo passano velocemente. Siamo stanchissimi.
Atterriamo a St. Marteen in orario, recuperiamo i nostri bagagli che miracolosamente non sono andati perduti e sono sopravvissuti intatti alle svariate vicissitudini, passiamo il controllo passaporti come due automi, prendiamo il primo taxi in attesa e diamo l'indirizzo dell'Esmeralda Resort. Il taxista è in vena di chiacchiere, noi no.
Ore 22.30, arriviamo a destinazione, paghiamo il taxi. Il resort è incantevole, spaventosamente lussuoso, immerso nel verde tropicale. Ci presentiamo alla reception, il receptionist sbriga le formalità e ci da le chiavi della nostra stanza. Veniamo accompagnati sul posto a bordo di un'auto elettrica. Entriamo e... ci ritroviamo in una suite da mille e una notte, con ingresso, salottino con svariati divani e sofà, letto quadruplo, bagno triplo, cucina che-non-ce-l'ho-mica-così-a-casa, giardinetto con piscina privati. Rimaniamo vagamente perplessi, ma il nostro cervello si rifiuta di elaborare ulteriori complessi ragionamenti e ci prepariamo per andare a dormire.
Max è sotto la doccia quando squilla il telefono. Risponde Ale, è il receptionist che con imbarazzo ci informa di averci dato la camera sbagliata (qualcosa non tornava, infatti...) e che se lo viene a sapere "il capo" lo uccide. Ale si trattiene dal rispondergli che veramente il forte desiderio di ucciderlo facendogli molto male ce l'abbiamo noi... Fra una decina di minuti, l'auto elettrica torna a prenderci per riportarci nella camera giusta.
Ale informa Max che non ha neanche la forza di dire qualche parolaccia liberatoria, ci rivestiamo in fretta e furia e aspettiamo l'auto. La guida il receptionist in persona... riusciamo solamente a comunicargli che per questo disguido ci aspettiamo che per noi l'orario di check-out per il giorno dopo venga spostato dalle 11 del mattino a mezzogiorno.
Veniamo accompagnati alla porta della nostra nuova camera, assai più modesta della precedente (ma non ci importa proprio un tubo). Salutiamo il receptionist augurandoci di non risentirlo o vederlo mai più, gettiamo borse e borsoni dove capita e in un nanosecondo siamo a letto a dormire, assolutamente svuotati di tutte le nostre energie... forse è mezzanotte passata... bho ??
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