6 Settembre 2002 - Terremoto !
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E' notte fonda a Marsala e stiamo dormendo profondamente. Verso le 3 e mezza, Alessandra avverte qualcosa di strano nel sonno, una specie di vibrazione. La mente intorpidita fa un ragionamento contorto e partorisce una spiegazione logica per quello che percepisce: si tratta di un tram o della metropolitana che sta attraversando la zona. E dire che noi non viviamo in un'area attraversata da linee tranviarie o della metropolitana.

E' questione di una frazione di secondo, Ale si rende conto che lì, in quel momento, a Marsala, non ci sono nè tram, nè metropolitane, si sveglia immediatamente mettendosi a sedere sul letto scoprendo che Max è già sveglio e seduto con gli occhi sbarrati che guardano nel vuoto.

La vibrazione è intensa e finalmente capiamo da dove arriva: sono le ante di legno del nostro armadio che sbattono sui montanti.

Alziamo gli occhi al soffitto e ci accorgiamo che il pesante lampadario sta facendo eleganti evoluzioni a mezz'aria; Willy è terrorizzato e cammina a zig-zag, strisciando la pancia al suolo, la coda in mezzo alle zampe e le orecchie così appiattite sulla testa da sembrare un alieno di X-Files.

Mentre Max ancora non si rende conto di cosa stia succedendo, Ale, con un tono perentorio, ma estremamente calmo, se ne esce: "Max, il terremoto. Vestiti e andiamo via".

La terra continua a tremare ancora e ancora e ancora, noi siamo al primo piano e dovremmo avvertirla meno rispetto ai piani alti, ma le ante dell'armadio continuano a vibrare e capiamo che la scossa è davvero forte. Recuperiamo al volo i vestiti, ce li mettiamo su alla meglio, prendiamo in braccio lo spaventatissimo Pensatore, afferriamo il suo trasportino, i portafogli e scappiamo all'aperto.

In tutto questo tempo, la scossa continua.

Ci lanciamo in macchina proprio mentre il terremoto esaurisce la sua forza e la terra si placa. Siamo spaventati, guardiamo l'orologio, sono le 3.23. Percorriamo il lungo mare e cominciamo a dirigerci verso la campagna, lontano dalle case, senza una meta precisa. Ci sono altre persone in strada, ma tutto sembra piuttosto tranquillo.

Vaghiamo per due ore e quando ritorniamo a casa non riusciamo più a prendere sonno: Ale tiene d'occhio Willy per identificare segni di paura o di agitazione (gli animali percepiscono con minuti di anticipo le scosse sismiche), alla fine, verso le 6.30, ci alziamo e ci piazziamo davanti alla televisione. Soltanto in questo momento, guardando i flash e le edizioni straordinarie dei telegiornali, ci rendiamo conto della portata dell'evento sismico.

Ore 3.21, scossa di magnitudo 5,6 scala Richter (8 Mercalli !!!) !!! Durata 55 secondi. Epicentro in mare, a 50 Km NE da Palermo, profondità 25Km. Se fosse accaduto sulla terra ferma, sarebbe stata una catastrofe...

Verso le 8 telefoniamo ai nostri genitori per tranquillizzarli, sono sorpresi, ancora non sanno nulla, siamo noi a dare la notizia.

I telegiornali parlano di numerosi danni a case e a monumenti storici di Palermo, gli abitanti sono stati presi dal panico e la scossa è stata avvertita praticamente in tutta la Sicilia. Altre scosse di assestamento si susseguono per tutta la mattinata, ma noi, fortunatamente, non avvertiamo più nulla... meno male.

Il terremoto è spaventoso, lascia assolutamente impotenti... accade all'improvviso, tutti i sensi sono sottosopra e la sensazione è molto, molto sgradevole. L'ultima forte scossa che noi avevamo avvertito è stata quella terribile del Friuli, a Milano. Allora eravamo bambini.

La salvezza è affidata esclusivamente alla tua prontezza di riflessi, alla tua capacità di dominare la paura e ad agire razionalmente e all'architetto/ingegnere che ha eseguito i progetti dell'edificio in cui ti trovi.

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