7 Agosto 2003
Sveglia alle 9, ultimo tuffo
nelle acque di Caprera per iniziare la giornata freschi e pimpanti e consueta
colazione in pozzetto in compagnia delle
solite, fastidiosissime Vespe d'Assalto.
Iniziamo i preparativi per salpare l'ancora, o meglio, sganciarci dal gavitello, notiamo anche una piacevole brezzolina che fa presagire una buona navigazione a vela.
Issiamo subito le vele per approfittare del venticello fresco della Sardegna e per lanciarci in quella impegnativa avventura - o percorso di guerra - da noi battezzato "l'attraversamento della Maddalena al cardiopalma". Cerchiamo di stare il più lontano possibile dalle rotte di giganteschi motoscafi che sfrecciano a velocità folli in mezzo alle isole e fra i passaggi. Max a poppa e Ale a prua a scrutare i bolidi in avvicinamento da tutti i punti cardinali e ad evitare probabili collisioni. Le onde sollevate dal passaggio di queste barche dai motori potenti sollevano Y2K, la fanno sbandare, sgonfiano le vele, ci sballottano come un turacciolo di sughero. Ben presto diventiamo nevrastenici e iniziamo a sudare copiosamente: non si capisce più se il motivo sia la tensione o il caldo. Anche il vento ci abbandona e dobbiamo ammainare tutto e procedere a motore.
Dopo
un'ora di infinita, interminabile, indicibile tensione, esausti, sudati e
incavolati siamo fuori dall'arcipelago. Puntiamo al largo, prima di dirigere
nuovamente la nostra prua verso terra, direzione Isola di Tavolara. In acque
profonde e lontano da coste e spiagge dobbiamo sciacquare le stoviglie in mare.
Terminata questa incombenza,
puntiamo su Tavolara, incrociamo bellissimi velieri, fantastiche imbarcazioni da
regata e qualche yacht a nostro parere piuttosto stravagante. Decidiamo, già che
siamo lì, che non possiamo assolutamente mancare al solito appuntamento con
Ottiolu... Pepata di cozze a parte, ne approfittiamo per fare gasolio e riempire
i serbatoi dell'acqua. Sono le 15.00 e Max si mette subito alla radio
per chiamare la direzione del Marina, ma con nostro immenso stupore, ci sentiamo
dire che non è possibile confermarci subito il posto barca per via
dell'affollamento ( A Ottiolu !!!??? Ma se era semivuoto nel 2000 !!!???).
Dobbiamo rimanere in attesa di una loro telefonata. Siamo più preoccupati di
saltare l'appuntamento con la pepata di cozze che del gasolio.
Durante la snervante attesa, sopraggiunge un fantastico N- NE 10kn che ci fa volare al gran lasco verso la nostra (forse) destinazione.
Passa il tempo e Ottiolu non chiama. Max ci riprova, la risposta è sempre la stessa: dobbiamo attendere. Quando ormai non ci speriamo più, finalmente squilla il telefono. E' la direzione di Ottiolu, abbiamo l'ormeggio per la notte ! Siamo felici e beati.
Passiamo
Tavolara ed è in queste acque che avviene "il miracolo", l'incredibile,
l'impossibile, l'impensabile: il tutto ha inizio abbastanza tranquillamente, poi
qualcosa si scatena in una serie di eventi che culmineranno con un'apoteosi...
La nostra lenza, ignorata, snobbata, ridicolizzata (dai tonni di Ustica),
disdegnata, bistrattata da tutto per anni si mette improvvisamente a "cantare".
Con una prontezza da far invidia ai pescatori più esperti, Max si mette allo
strumento e comincia a recuperare la lenza. Siamo in preda allo shock quando
portiamo a bordo una lampuga da 1 etto e mezzo !!! Felicità incontenibile da
parte di tutto l'equipaggio, immortaliamo la preda con la videocamera e filiamo
ancora la lenza in acqua.
La cena è assicurata, stiamo discutendo della ricetta (al forno con pomodorini pachino, patate, una scorzetta di limone e un filo di olio extravergine di oliva) quando, esattamente 20 minuti dopo, il mulinello parte di nuovo. "Sarà un sacchetto" - dice Max, ma non è così: recuperiamo la lenza e issiamo a bordo una SECONDA lampuga da MEZZO CHILO ! Rimaniamo storditi a fissare i due pesci assolutamente increduli. Probabilmente le varie macumbe messe in atto dal Comandante hanno finalmente sortito un certo effetto, ma non eravamo certo pronti a quello che sarebbe accaduto da lì a breve.
Passano 30 minuti, altro strappo alla canna, altra lampuga di 100 grammi... siamo in estasi ! Cena e pranzo dell'indomani praticamente già in forno.
Sono le 19.00, cala il vento, Ottiolu è già in vista, dobbiamo ammainare la randa e avvolgere il fiocco. Siamo intenti a portare a termine le manovre quando, PER LA QUARTA VOLTA, sentiamo il tipico sibilo del mulinello. "No" - dice Ale - "non è vero". E invece è verissimo ! Quarta lampuga da 200 grammi a bordo. Siamo al DELIRIO totale. Saranno state le preghiere del Tattico, saranno stati gli insulti di Max, sarà stata l'indifferenza da "sfiga totale" di Ale, ma quattro pesci in due ore rappresentano un vero e proprio EVENTO BIBLICO (dopo la mitica gita con Manu e Dario) da annoverare, immortalare e scrivere a lettere cubitali (e in rosso, sottolineato e grassetto) sul nostro Diario di Bordo.
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Ancora esaltati per gli avvenimenti, iniziamo l'avvicinamento ad Ottiolu. Max non è mai stato così felice e fischiettando la "Cavalcata delle Valkyrie", comincia a pulire tre delle quattro (quattro eh ?) lampughe. I pesci vengono sistemati in frigorifero pronti all'uso.
Entriamo nel marina, fuori i
parabordi e pronti alla manovra di ormeggio. Ottiolu è cambiato dal 2000, adesso
è
letteralmente gremito di barche. Di certo non è cambiata l'accoglienza e la
gentilezza della Direzione e degli ormeggiatori, in pochi minuti siamo in
banchina, al posto L37. Il posto è strettissimo, da un lato, alla nostra destra,
c'è un bellissimo vecchio modello di Oceanis 430 di una coppia di francesi che
ci aiutano ad insinuarci al nostro posto fra una spinta e l'altra. Sembrano
davvero simpatici. Alla nostra sinistra, invece, ci ritroviamo un grosso First
nuovissimo.
Sciacquiamo un pò Y2K, portiamo via l'immondizia e prenotiamo un tavolo al ristorante "La Risacca" per le 21.00. Nel frattempo, Ale contatta un caro amico, Bruno, che sta trascorrendo le vacanze ad Ottiolu insieme alla fidanzata e ai due fratelli: un buon bicchiere di limoncello e/o prosecco in pozzetto non si può negare a nessuno. Li aspettiamo a bordo dopo cena.
Mentre
ci prepariamo per la cena, il Tattico prende il fresco spaparanzato a poppa e
viene notato da due simpaticissime ragazze di Napoli. Naturalmente, il nostro
peloso "rubacuori" non si lascia scappare l'occasione: un'occhiata languida e
dolce, una "stiratina", una zampetta che si allunga e le ragazze sono cotte.
Timidamente si avvicinano a Y2K, guardano, osano chiamare Ale e chiedere
informazioni sul Tattico: razza, sesso, anni, abitudini alimentari, manie e
ghiribizzi. Ale si muove a compassione e invita le due amiche a salire a bordo
per conoscere da vicino il nostro Dongiovanni. Le ragazze impazziscono e
cominciano a rubarsi a vicenda Willy che se le arruffiana senza pudore. Coccole,
carezze, paroline dolci e lui lì che si fa fare di tutto... uno spettacolo
vergognoso.
Le due ragazze ci lasciano controvoglia e noi chiediamo gentilmente al Tattico il permesso di allontanarci per la cena. Ci viene accordato con riluttanza. Raggiungiamo il ristorante, purtroppo niente pepata di cozze, dobbiamo accontentarci di una zuppa di cozze e arselle accompagnata da un ottimo vino bianco frizzantino bello fresco di produzione sarda.
Terminiamo la cena e ci
dedichiamo ad un mini giretto turistico con visita ai negozietti del porto. Ale
acquista un paio di tipici cestini intrecciati e un tappeto artigianale, Max si
dedica al Mirto. Torniamo a bordo e aspettiamo i nostri amici: arrivano verso
mezzanotte e ci portano un bel vassoio di dolcetti tipici della Sardegna. Grande
festa su Y2K, siamo molto
contenti di ospitare a bordo i nostri amici, stappiamo limoncello, mirto,
prosecco e coca cola, gustiamo insieme i pasticcini e iniziamo a parlare di
barche, navigazioni e vela. Siamo felicemente frastornati dalle loro domande, ci
lasciamo trasportare dall'allegra compagnia e cominciamo a raccontare delle
nostre crociere, delle navigazioni notturne e di quelle impegnative, della prima
vera burrasca in quel delle Eolie nell'estate del 2001. La descrizione dei
nostri incontri con i delfini desta grandi emozioni: mostriamo le riprese
effettuate in Corsica. Tutti vogliono sapere di Y2K, vederla, girarla in ogni
angolo in coperta o internamente. Max illustra gli strumenti di bordo e ne
spiega il funzionamento: GPS, strumentazione del vento, log, pilota automatico.
Ale descrive i confort che Y2K mette a disposizione del proprio equipaggio.
Si fa tardi, ma non ce ne
importa proprio niente. Continuiamo a parlare, a raccontare e a rivivere insieme
ai nostri amici le nostre avventure più emozionanti. Willy, come da copione,
rappresenta un fulcro di attenzione, coccolato da tutti. Lui sembra
perfettamente a suo agio. Sono le 2 di notte, siamo costretti a separarci di
forza. La serata è stata una delle più piacevoli mai trascorse a bordo della
nostra barca. Ci salutiamo quasi con il magone, ci promettiamo di incontrarci
nuovamente,
tutti insieme, in Liguria così, oltre che semplicemente guardarla, i nostri
amici possono "provare" Y2K.
Un caro saluto a tutti voi ragazzi è stato un piacere ospitarvi a bordo !
Ce ne andiamo in cuccetta dopo aver convinto con estrema fatica il Tattico che ormai i nostri amici sono andati a dormire e che lui e le sue profonde meditazioni in ambito meteorologico non sono più richieste... almeno per il momento.
Una volta a letto, prima di addormentarci, realizziamo di non aver scattato neppure una foto in tutta la serata, tanto eravamo presi: i nostri amici non ce ne vogliano e ci perdonino per questa mancanza, siamo stati delle spinazze.
Vieni a trovarci sul nuovo BLOG: http://y2ks.blogspot.com