15 Agosto 2003
Ci svegliamo abbastanza presto
e ci precipitiamo all'esterno per poter ammirare con la luce del sole Palmarola
e il suo
mare. La baietta dove siamo ormeggiati è deliziosa, il mare è splendido e
nessuno resiste. Prima di colazione siamo già entrambi in acqua.
Anche il Tattico non resiste
alla tentazione di ammirare da vicino questo meraviglioso luogo, del resto, è
importante tenersi aggiornati pure sulle correnti marine e sulla conformazione
delle coste. Con un rapido balzo, viene a farci compagnia sdraiandosi beatamente
in plancetta e scrutando con estremo
disappunto
gli spruzzi sollevati dal resto dell'equipaggio. Lui, unico vero, serio
professionista a bordo, non si capacita di questo comportamento puerile dei suoi
compagni di viaggio.
Terminiamo il nostro bagno e ci prepariamo un buon caffè. Carta alla mano, decidiamo di girare completamente l'isola e di costeggiarla per visitare tutte le cale e le baie.
Anche le coste di Palmarola sono alte, ripide ed estremamente brulle. Pinnacoli incredibili incombono sul mare azzurro assumendo le forme più strane. La sera precedente, durante il nostro avvicinamento alle coste dell'Isola, abbiamo potuto osservare una di queste formazioni a picco: da lontano, l'immensa roccia aveva la forma di un frate in preghiera, con il cappuccio sul capo. Incantevole.
Un ultimo tuffo, quindi salpiamo l'ancora e iniziamo il nostro tour.
![]() Palmarola si avvicina |
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![]() Le coste |
![]() Le grotte |
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![]() Tipiche formazioni rocciose |
L'isola è uno dei più bei luoghi che abbiamo visitato durante le nostre crociere. Aspra e brulla, un mare incantevole dalle sfumature verdi e turchese. Imponenti scogliere si tuffano nell'acqua, alcune di esse culminano in basso con spiagge di varie forme e dimensioni: piccolissime e a mezza luna, lunghe e strette. Desideriamo fermarci qualche ora, ma non troviamo un buon riparo ridossato e l'unica cala che offre un ormeggio sicuro è praticamente off-limits. E' Ferragosto, le barche sono tutte lì.
![]() Cala del Porto |
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![]() Particolare di una minuscola spiaggia |
![]() Ancora una vista di Cala del Porto |
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![]() Faraglioni |
Dobbiamo accontentarci
solamente di costeggiarla. Il nostro amico Silvio ci ha raccomandato Cala del
Porto sia per i suoi fondali, fra i più belli d'Italia, sia per il suo
ristorante caratteristico. Niente da fare per questa volta, ci allontaniamo un
pò a malincuore. Potremmo fermarci e aspettare che qualcuno decida di salpare
l'ancora e di spostarsi, ma l'ultima lettura meteo di Meteo Mursia ci ha messi
sul chi vive: una perturbazione africana sta arrivando sulle regioni centro
meridionali italiane. Porta forti venti da sud, temporali con raffiche di vento
e pioggia. E' possibile
che si estenda al centro e lambisca la zona in cui stiamo navigando. Non abbiamo
intenzione di litigare con i solitamente cattivi venti da sud, ma specialmente
con i groppi di vento che a volte, associati alle precipitazioni, sono di così
tale violenza da sollevare mare piuttosto grosso e rendere la visibilità vicina
allo zero.
Ecco perchè scegliamo il nuovo Porto di Roma, come nostra meta successiva. Terminato il periplo di Palmarola, volgeremo la prua verso questo ormeggio sicuro.
Attraversiamo un passaggio fra l'isola e due immensi faraglioni, continuiamo il giro costeggiando scogliere di tufo e grotte dalle forme più improbabili. Chiazze di mare color smeraldo punteggiano la superficie del mare. Palmarola è davvero bellissima, annotiamo sul nostro logbook: torneremo.
Concluso il periplo, Y2K fa rotta per 330° spinta da un SW 10 kn. Tentiamo di navigare a vela. Il Rapala-Terminator è in acqua, ma sembra che l'effetto "pesca miracolosa" si sia momentaneamente interrotto.
Willy fa capolino in coperta, si posiziona sulla tuga e dà inizio al rito della toeletta: un Tattico che si rispetti deve sempre essere impeccabile, pelo lucido e soffice, baffi vibranti, naso roseo e pronto ad annusare i venti.
![]() Toeletta per il Tattico: si parte |
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![]() Pelo del capo |
La giornata si incupisce, il mare è formato, ma l'onda arriva di poppa e non è particolarmente fastidiosa. Finalmente raggiungiamo il Porto di Roma, sono circa le 20.
Ormeggiamo, aiutati dagli efficienti addetti del porto e ci concediamo un pò di relax. Dopo qualche minuto, ci prepariamo per la cena, questa volta decidiamo di andare al ristorante. Lasciamo la banchina e cominciamo la ricerca di un locale invitante. All'improvviso, le nostre narici vengono attratte da un inconfondibile profumo di succulenta carne alla brace... è un aroma cui non siamo abituati da un pò. Ci guardiamo per un secondo, quindi non abbiamo più dubbi ! Ci fiondiamo come razzi verso il locale da cui proviene il soave effluvio e, nel giro di qualche secondo, occupiamo il primo tavolo libero e ordiniamo una grigliata mista di carne alla brace formato gigante.
Dopo tutto quel pesce, il gusto della carne ci delizia ! Annaffiamo la nostra cena con un ottimo Fiano di Avellino di San Gregorio servitoci direttamente da un sommelier in livrea.
Dopo aver calmato la nostra fame di carne, prestiamo maggiormente attenzione al locale. Si chiama "La Taverna del Porto". Nei seguenti giorni di permanenza in porto avremo modo di constatare con immenso piacere, come la specialità di questo locale sia, in effetti, la carne alla brace. Sconsigliamo di ordinare pesce.
Vieni a trovarci sul nuovo BLOG: http://y2ks.blogspot.com