Ci svegliamo di buon ora, telefoniamo al nostro meteorologo di fiducia Achille e consultiamo anche Meteomar. Entrambi confermano che il tempo si manterrà ancora sul bello. Molliamo gli ormeggi, ma prima di lasciare il porto ci avviciniamo al distributore carburanti perchè dobbiamo fare il pieno di gasolio.
Ci dirigiamo verso l'avamporto, dove solitamente si sosta per il carburante, ma non appena accostiamo, un tizio ci fa segno di spostarci e di ritornare in porto. Immaginiamo che il rifornimento verrà effettuato dal lato opposto della banchina perchè le condizioni del mare e del vento creano troppa risacca in avamporto.
Ubbidienti, volgiamo la prua verso il luogo indicato e accostiamo alla banchina in attesa che qualcuno degli addetti al distributore ci porga le cime: speranza vana, non si presenta nessuno e noi dobbiamo sbrigarcela da soli con un vento che intanto è rinforzato, rafficato e al traverso. Inoltre ci spinge dalla parte opposta rispetto alla banchina carburanti e Ale non ce la fa proprio ad agguantare la cima a prua con il mezzo marinaro. L'armatore di un grosso motoscafo, anche lui fermo in attesa al distributore, si commuove a pietà e viene ad aiutarci con le cime. Finalmente siamo ormeggiati e aspettiamo pazientemente il nostro turno.
Si avvicina una ragazza - crediamo che lavori al distributore - e ci spiega il motivo per cui ci è stato chiesto di spostarci da questa parte: in avamporto c'è troppa risacca e ormeggiare e lavorare alle pompe dei carburanti è pericoloso... MA NO ??!! Abbiamo avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di storto in questo avamporto sin dalla prima volta che Roma ci ha ospitati, nel 2001. Certamente l'ingresso e la zona carburanti potevano essere concepiti meglio e certamente qualcuno non doveva avere del tutto le rotelle a posto durante la progettazione perchè l'avamporto, appunto:
è esposto a Ponente, vento predominante di tutta la zona.
la banchina è talmente alta da essere adatta ad una nave portacontainer, oppure ad uno yacht stile "UFO". Una normale imbarcazione da diporto si "rifà" le murate perchè i parabordi non servono a niente: in pratica non lavorano, non arrivano.
le onde di risacca aiutano molto a completare l'opera di devastazione delle murate.
è necessaria un'esperienza da equilibrista per afferrare il pompone dalle mani di chi te lo porge, quindi per scendere (arrampicarsi è il termine più idoneo) e pagare il carburante.
Intanto passa il tempo, un'ora, ma non tocca ancora a noi. Durante l'attesa, attirato dai colori del nostro vessillo, conosciamo un tale francese - non ricordiamo il nome - che, parlando un ottimo inglese, si presenta come skipper professionista, è a bordo di un Super Maramu e sta portando a termine una regata (il nome ci è sfuggito). Da Lavandou tocca Malta, la Tunisia, quindi le Isole Eolie e poi su fino in Francia. Ci dice, il tale, che da quando ha lasciato le coste della Tunisia non è stato più in grado di ascoltare un bollettino meteo perchè - a suo dire - non ce ne sono mai più stati. Ci chiede, quindi, su quale canale è possibile ricevere ed ascoltare un bollettino meteo attendibile. Riferiamo tutte le informazioni in nostro possesso, ma immediatamente ci sorgono una serie di profondi dubbi esistenziali:
che codesto tale, skipper professionista francese, non conosca METEOMAR ? ... ci può stare...
che codesto tale, skipper professionista francese, non conosca METEO FRANCE ? ... ci può stare, ma un pò di meno...
e Monaco Radio, che trasmette sui canali 24 o 25 e si riceve in quasi tutto il Tirreno Meridionale dove la mettiamo ?
Ma soprattutto... che codesto tale, skipper professionista di regate d'altura, non sia mai stato assalito da una qualche sorta di perplessità quando sul canale 16 viene trasmesso, IN INGLESE, quell'avviso noto a tutti i naviganti: "All ships, all ships, all ships ! This is <nome> Radio ! The weather forecast up on channels..." ????!! Questo proprio non può starci !
Che tale skipper professionista NON stia in
ascolto sul canale 16 durante la navigazione ? Che ne ignori l'esistenza ?
Alla faccia del professionista !!!
Rimaniamo con i nostri dubbi esistenziali irrisolti e intanto passa ancora un'altra ora. Finalmente tocca a noi e ci viene passato l'agognato pompone. Facciamo il pieno appena in tempo, poco prima che un'orda di immensi bestioni a motore si riversi sulla banchina carburanti e ne prenda indiscutibilmente possesso assoluto.
Abbiamo accostato ai distributori alle 9, lasciamo il Porto di Roma alle 13, lievemente adirati e un pò preoccupati di incontrare per mare il "tale skipper professionista francese"...
Appena
fuori, ci accoglie un S 15 kn che ci permette di andare un pò a vela anche se di
bolina e con il genoa leggermente avvolto per evitare il troppo sbandamento. Ci
prefiggiamo di tirare almeno fino a Napoli. La giornata non è bellissima, alcune
nuvole corrono velocemente in cielo e c'è ancora una forte umidità. Il vento
gira un pochino ad W e diminuisce. Diventa un S-SW 11 nodi e noi procediamo meno
sbandati. Riapriamo completamente in Genoa e approfittiamo dell'andatura più
comoda per cucinarci un piatto di spaghetti.
Mentre ceniamo, superiamo Anzio e Marina di Nettuno.
Improvvisamente, il canale 16 - quello che il
"tale skipper professionista francese" non ascolta - comincia a trasmettere
alcuni avvisi di burrasca: si tratta dell'arrivo di una serie di temporali, con
forti raffiche di vento. "Benone" - ci diciamo - e telefoniamo subito ad Achille
per avere maggiori informazioni e capire bene cosa sta succedendo. Achille ci
racconta che una perturbazione Atlantica, il cui arrivo era comunque previsto
fra qualche giorno, ha fatto capolino sul nostro paese prima di quanto si
pensasse a causa dei forti venti che l'accompagnano. La perturbazione investirà
il Nord e scenderà fino al Sud interessando l'intera penisola Italiana. Ma come
???!! Una volta le perturbazioni atlantiche si fermavano in Liguria, in
Lombardia, in Piemonte... di certo non ci sono più gli anticicloni di una volta
!
Achille ci consiglia di navigare il più velocemente possibile verso Sud e trovarci un porto in fretta per passare la notte tranquilli. Considerato che, purtroppo, lungo le meravigliose coste della nostra Bella Italia, più a Sud ti spingi e meno porti trovi, decidiamo di effettuare un bel retro-front e dirigere verso Marina di Nettuno.
Chiediamo lumi al caro Iggy, visto che Bella Blu ha la sua "casa" a Nettuno. Subito ci invia il numero di telefono di un'agenzia cui chiedere un posto al transito per la notte. Sono le 20:30, le agenzie sono chiuse. Non ci resta che chiamare la Direzione del marina sul canale 9 del VHF per chiedere un transito. Quest'ultimo ci viene accordato in avamporto (miii, ancora un avamporto). Chiediamo se ci sono i corpi morti e ci viene risposto di utilizzare l'ancora oppure ormeggiare all'Inglese.
Alle 22 circa, Y2K entra nell'avamporto di Marina di Nettuno. Scorgiamo le banchine destinate al transito e ci viene male. Anche queste sono alte chilometri. Ormeggiare all'Inglese è naturalmente impossibile, non ci resta che utilizzare la nostra ancora. Nessuno viene ad aiutarci con le cime di poppa, gli anelli di ferro sono ad altezza petroliera e facciamo un pò di fatica a far passare le cime al loro interno. Una volta ormeggiati e fermi, ci accorgiamo che c'è risacca (aridaje, visto che siamo dalle parti di Roma...) se arrivano i temporali si mette male. Decidiamo di tenere la barca lontana dalla banchina.
Notiamo le colonnine della corrente elettrica, molto bene, almeno avremo quella. Ale si lancia in incredibili peripezie da funamboli per salire in banchina, attaccare la presa e "riscendere" a bordo...Ok. Con nostra sgradita sorpresa, non c'è corrente... Ok, ci facciamo staccare il cavo da un ragazzino di passaggio che, per completare il quadro fantozziano, sbaglia un pò mira e ce lo lancia direttamente in mare... Ok. Recuperiamo la presa, la smontiamo e l'asciughiamo, ci manca solo un bel corto circuito. Meno male che è davvero fatta bene e l'operazione non richiede molto tempo.
Trascorriamo un pò di tempo al fresco, in pozzetto, in compagnia del Tattico più felice che mai perchè la dieta è ormai un pallido ricordo, poi ce ne andiamo tutti in cuccetta, pregustandoci una notte di tutto riposo... ma...
Ci svegliamo di soprassalto alle 3, abbiamo sentito un forte tonfo sordo a poppa. Max allarmato corre ad aprire il tambucio e con nostro sgomento scopriamo un ragazzotto in piedi in pozzetto. Non avrà più di 20 anni. Altri due ragazzotti della stessa età sono in banchina che tirano le cime di poppa per avvicinare Y2K. Alla richiesta di spiegazioni da parte di Max, il giovanotto risponde con una ingenuità allarmante: "credevamo che a bordo non ci fosse nessuno. Volevamo solo pescare dalla prua. Possiamo ? Facciamo piano, non disturbiamo" !!!!!!!????????? Max risponde che non se ne parla nemmeno. A parte lui e i suoi amici, non c'è ombra nè di una canna da pesca, nè di una lenza, Max rispedisce al mittente il giovanotto e i suoi compari intimando loro di non farsi più vedere.
Prima di riaddormentarci, puntiamo la sveglia presto per l'indomani. Vogliamo chiamare l'agenzia segnalata da Iggy e trasferirci in porto alla velocità della luce.
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