Dormiamo profondamente tutta la notte, finalmente il cellulare-sveglia suona puntualmente alle 6 del mattino. Ci alziamo ed usciamo in pozzetto per prepararci alla navigazione. Quello che vediamo fuori ci deprime terribilmente: cielo plumbeo, nuvoloni bassi e scuri che non promettono nulla di buono, mare grigio, freddo becco. Un'altra giornata tipicamente invernale in pieno Agosto.
Ci attrezziamo con felpe, berretti e maglioni di lana - roba che a raccontarla non ci si crederebbe - ed issiamo mestamente l'ancora. Le nuvole grigie si intensificano e coprono l'ultimo raggio di sole che tenta di fare capolino dal cielo.
Ci muoviamo lentamente e subito fuori dalla baia di Santa Giulia il vento rinfresca e ci permette di spegnere il motore ed issare le vele. Facciamo un bolinone largo, quasi traverso. Ci mettiamo in comunicazione con Michele, Stellina è partita un pò prima di noi, deve macinare qualche miglio in più.
A
10 miglia dall'Isola di Razzoli cominciamo a risentire dell'influsso di
Bonifacio ed il vento rinfresca ancora assestandosi sui 17 nodi.Ormai teniamo
un'andatura al traverso e filiamo come missili ad oltre 7 nodi. Superiamo lo
Scoglio Perduto e ci troviamo nelle Bocche. Fortunatamente il vento si mantiene
costante, ma il mare comincia a montare un pò.
A 2
miglia da Razzoli il vento si porta su 19 nodi, noi continuiamo la nostra
navigazione verso l'Isola della Maddalena. Entriamo nell'arcipelago, lasciamo
Razzoli, Budelli e Santa Maria sulla
nostra sinistra, puntiamo dritti sulla Maddalena. Non appena ci troviamo in
mezzo alle isole, il vento rinforza ulteriormente e cominciano le raffiche. Ci
vediamo costretti a prendere una prima mano di terzaroli al Genoa. Quando il
rinforzo si attesta sui 22 nodi, prendiamo una mano anche alla Randa per evitare
di piegarci troppo sotto raffica. Nonostante le mani, Y2K procede come un razzo
e supera gli 8 nodi, tuttavia dobbiamo tenerla molto orzata sia per mantenere la
rotta, sia per affrontare le raffiche che soffiano più violente quanto più ci
addentriamo fra le isole.
Avvistiamo La Maddalena, sotto un cielo di un grigiume deprimente Meteomar trasmette l'ormai tanto familiare avviso di burrasca su Mar di Corsica, Mar di Sardegna e Canale di Sardegna. Sull'arcipelago è inizialmente atteso un SE Forza 5 in intensificazione fino a Forza 6 con raffiche su Bonifacio. Temporali e cielo coperto... praticamente siamo in Antartico, ci aspettiamo di avvistare un iceberg da un momento all'altro.
Lasciamo il paese della Maddalena sulla sinistra ed entriamo nel canale che ci porta nel porticciolo di Cala Camiciotto - coordinate: Lat = 41° 12,908N; Lon =009° 25,665E. Chiudiamo tutto e copriamo le rimanenti miglia a motore. Michele ci chiama al VHF, Stellina si trova a circa 5 miglia dietro di noi, fa un freddo artico e comincia a scendere una gelida pioggerellina.
Il vento si intensifica ulteriormente - è normale quando si ci accinge ad una manovra - sistemiamo frettolosamente parabordi e cime mentre Y2K, nonostante a secco di vele, si piega sotto raffica.
Entriamo
nel grazioso marina e subito un uomo ci fa cenno indicandoci l'ormeggio
destinato a noi. La manovra è difficile, le raffiche sono su 23 nodi ed il mare
entra sparato nella piccola rada... sfiga vuole che qui la traversia sia
rappresentata proprio dal Sud-est. Max comincia a preparare Y2K posizionandola
sopravvento parecchi metri lontano dalla banchina, iniziamo l'avvicinamento di
poppa piuttosto decisi, accostando alla destra di un catamarano. Vento e
corrente fanno il resto: Ale è prontissima ad agguantare la cima di prua tenuta
ben in evidenza dall'ormeggiatore, Max lancia le cime di poppa. Una raffica
molto cattiva spinge violentemente Y2K lontano dal pontile, ma ormai siamo
bloccati e piano, piano entrambi riusciamo a recuperare le cime di prua e di
poppa e a sistemarci.
Una volta fermi ed al sicuro, fissiamo bene la trappa a prua e blocchiamo in qualche modo il nostro tender che ad ogni raffica si crede un aquilone.
Aspettiamo trepidanti l'arrivo di Stellina, vento e raffiche sono ancora più
violente e queste condizioni rendono l'ormeggio particolarmente
difficile. Non appena Stellina offre la fiancata al vento, subisce uno
sbandamento verso terra. Dobbiamo assolutamente tenere ferma la prua di Stellina
fissandola con una cima a Y2K. Il primo tentativo fallisce, il secondo riesce
perfettamente: Kerry lancia la cima ad Ale che l'agguanta e la fissa ad una
bitta a proravia di Y2k. Bloccata la prua, possiamo continuare con le cime di
poppa e la trappa fino a quando anche i nostri amici sono sistemati accanto a
noi.
Una volta terminate le fasi dell'ormeggio e tutti siamo un pò più tranquilli è tempo di affogare le nostre pene meteorologiche in un bell'aperitivo a bordo di Y2K: acqua per le piccole, le solite "schifezze" (pistacchi, patatine, noccioline) annaffiate dal solito prosecchino fresco per i grandi. Sofia e Clara, per niente spaventate dalla traversata movimentata, scalpitano per andare sottocoperta dove si trova "la cura" per i discorsi un pò noiosetti dei grandi: mentre noi adulti chiacchieriamo in pozzetto, le bimbe passano un pò di tempo "strapazzando" un ineffabile Willy... che naturalmente non fa resistenza alcuna di fronte alle loro coccole.
Terminato
l'aperitivo e le coccole, i due equipaggi si rintanano a bordo delle rispettive
barche per riposare un pò: mentre ce ne stiamo sdraiati in cuccetta a
sonnecchiare sotto la coperta di pile, pensiamo... "ci risiamo": sartie che
ululano, pioggia, cielo nero, sindrome della cozza.
Verso il tardo pomeriggio andiamo in paese per una breve visita e qualche acquisto: incontriamo l'equipaggio di Stellina di ritorno dallo shopping. Ci hanno comperato la bandiera di cortesia della Sardegna, i mitici 4 mori.
Noi proseguiamo il nostro tour, prima visitiamo il paese, passiamo davanti agli edifici ed al marina della base della Marina Militare dove un enorme tricolore garrisce al vento e dove sono ormeggiate numerose imbarcazioni d'epoca, proseguiamo fino alla sede dell'Ammiragliato, poi entriamo in un negozietto di artigianato tipico Sardo dove Ale acquista un bel cesto da regalare alla collega tedesca ed un bellissimo piatto intrecciato a mano per la nostra cucina di Milano. Ci addentriamo fra le stradine della cittadella e poco più avanti avvistiamo quello che nei giorni successivi diventerà una meta fissa dei due equipaggi assatanati: un negozio intero di specialità gastronomiche Sarde. E' la fine... siamo completamente persi nel delirio più assoluto: pecorino, caciottine, salamini, salsicce piccanti, mirto, dolcetti Sardi di tutti i tipi e per tutti i palati, marmellatine... facciamo fatica a non svaligiare l'intero locale. Quando ne usciamo, siamo affamati e stracarichi di roba.
Ci mettiamo in marcia per tornare verso il nostro marina che dista circa un chilometro e mezzo dal paese, il tempo di riporre gli acquisti, quindi tutti a cena a bordo di Stellina. Il menù comprende: penne con olio, peperoncino, pomodoro fresco, basilico fresco ed aglio saltate in padella ed un incalcolabile numero di specialità Sarde. Caffè ed ammazzacaffè sono di rito. Ridendo e scherzando "evaporano" nel nulla due bottiglie di vino rosso ed una bottiglia di mirto sardo. Alla fine della serata tutti i componenti dei due equipaggi - fatta eccezione per Sofia e Clara che dormono come angioletti da ore - hanno un'aria da perfetti alcolizzati. Ale e Kerry, che è Neozelandese, parlano solo Inglese. Michele e Max - presi da vampate di calore - si ritrovano in pozzetto al freddo ed al gelo, a fumarsi due sigari ed a tentare di costruire frasi sensate. Facciamo quasi le due di notte, poi salutiamo e ringraziamo gli amici e ce ne torniamo a bordo di Y2K scavalcando draglie e candelieri e cercando di non precipitare in acqua.
Non abbiamo la forza di conversare con il Tattico, gli chiediamo scusa e ce ne andiamo a dormire.
La Sindrome della Cozza ha una variante mutante pericolosissima: l'effetto alcolico Bonifacio. Nessuno di noi lo sa ancora, ma da oggi sia l'equipaggio di Y2K che quello di Stellina ne sono già affetti.
Vieni a trovarci sul nuovo BLOG: http://y2ks.blogspot.com