E' l'ululato del vento che soffia fra le sartie, e che non ha smesso neppure per un secondo per tutta la notte, a svegliarci al mattino. L'analogia con l'estate scorsa è sempre più inquietante...

Ci prepariamo la colazione, poi Max recupera i documenti della barca e si reca in Capitaneria per saldare almeno 2 giorni di permanenza al transito nel marina. Pronto a ricevere una sonora sberla, il Comandante rimane assolutamente sbalordito quando l'addetto comunica la tariffa giornaliera per Y2K: € 57,20, elettricità ed acqua - che rappresentano una maggiorazione del 10% sulla tariffa ordinaria - incluse. Sicuramente non si tratta di un transito poco costoso, ma nulla ha a che vedere con i furti legalizzati (€200 quando va bene...) della Sardegna Settentrionale. Meditate gente, meditate...

Max è di ritorno a bordo dopo una ventina di minuti, il tempo di riunirsi con Ale e ritornare a terra. Desideriamo fare una visitina al bar del porto per un caffè, un tour di tutto il marina ed una capatina al market per acquistare alcune provviste e cibi freschi che cominciano a scarseggiare in cambusa.

Marina di Villasimius: Ale in banchina

Marina di Villasimius: verso la torre di controllo

Marina di Villasimius: Tricolore e Mori

Marina di Villasimius: la roccia simbolo del marina. Marina di Villasimius: perfettamente integrato nella natura. Marina di Villasimius: fontana e vasca centrale

Il marina è nuovo, costruito all'interno di quella che è una incredibile insenatura naturale nell'area protetta di Capo Carbonara e perfettamente mimetizzato nell'ambiente circostante. Molte rocce e scogli tipici della costa - lisci e levigati, dalle forme più strane - sono stati lasciati lì dove si trovavano e adesso danno un tocco particolare a tutto il porto affiorando in superficie dove l'acqua del mare è meno profonda. Una di queste rocce, la più singolare, rappresenta il simbolo del Marina di Villasimius: si tratta della coda di un cetaceo sollevata verso il cielo.

Gironzoliamo fra i pontili, scattiamo numerose foto e riprendiamo con la nostra videocamera. Guardando verso il mare, all'estrema destra è posto un cantiere nautico con tanto di travel lift, quindi c'è il Centro Commerciale con negozi e market, la Torre di Controllo con la Capitaneria, nella parte centrale del porto è posta una fontana in cui l'acqua del mare scorre attraverso canali laterali e fluisce all'interno di una vasca centrale. La banchina del carburante è situata all'ingresso del porto, entrando sulla sinistra. Tutta la struttura è vagamente "orientaleggiante", ma assai mediterranea, l'atmosfera è serena e rilassata. I colori sono molto chiari: bianco, ocra, rosa pallido. Dopo aver visitato i pontili, ci avviciniamo ad una grande roccia di granito sulla quale è posta una grossa lastra in ceramica. Qui è riportata tutta la mappa raffigurante l'area protetta di Capo Carbonara, le zone, i divieti ed i regolamenti del parco.

Marina di Villasimius: il cantiere.

Marina di Villasimius: pontili

Marina di Villasimius: pontili

Marina di Villasimius: colpo d'occhio dei pontili Marina di Villasimius: l'Area Protetta Marina di Villasimius: noi siamo qui.

Lasciamo la carta dell'area protetta e ci dirigiamo verso il bar del porto. L'interno è costruito in modo che i visitatori abbiano l'impressione di trovarsi sulla plancia di una nave, molto suggestivo. Ci gustiamo il nostro buon caffè e continuiamo il nostro giro, questa volta diretti al market. Nonostante i locali non siano molto grandi, c'è praticamente tutto, anche una piccola gastronomia/rosticceria ove è possibile ordinare un bel pollo allo spiedo. Naturalmente salumi e formaggi sardi la fanno da padroni.

Acquistiamo ciò che ci serve e ritorniamo a bordo di Y2K per sistemare la cambusa.

Per pranzo ci prepariamo un'insalatona gigante e terminiamo gustando alcune albicocche comperate al market: buone. Digeriamo oziando in pozzetto in compagnia del Tattico. Leggiamo, schiacciamo un pisolino. Nel primo pomeriggio il cielo si copre e comincia a cadere qualche goccia di pioggia: lasciamo che si sfoghi continuando a pisolare in pozzetto, ben protetti dal nostro bimini. Ogni tanto ci alziamo per buttare un'occhiata allo strumento del vento: 25 nodi fissi con qualche raffica a 27.

Non appena il cielo comincia ad aprirsi ed il sole a fare capolino fra le nuvole, ne approfittiamo per sciacquare bene la barca con abbondante acqua dolce. Poi decidiamo di recarci al paese di Villasimius sia per visitare la città, sia per cercare un ristorante "ispiroso" dove cenare. Villasimius dista circa un paio di chilometri dal marina, così gambe in spalla, scarpiniamo per una lunga strada fra la macchia mediterranea, rocce selvagge, prati ben tenuti, un centro termale, un golf club. Tutto è pulito ed ordinato.

Marina di Villasimius: Ale in cucina. Villasimius: la strada che porta al paese Villasimius: prati e rocce selvagge.

Finalmente, quando ormai i nostri piedi cominciano a protestare, raggiungiamo il paese. Villasimius è una cittadella molto gradevole, le case sono tutte quante basse e di dimensioni ridotte, resort ed hotel sono ad impatto ambientale zero, praticamente invisibili. L'aria è permeata del profumo dei pini selvatici, del legno arso dal sole e del finocchietto selvatico.

Percorriamo la strada principale e presto ci troviamo nell'allegro e piacevole centro del paese. Scoviamo una libreria, la visitiamo subito visto che le letture di bordo cominciano a scarseggiare. Acquistiamo tre romanzi e mentre paghiamo, chiediamo alla cassiera un consiglio su un ristorante. La ragazza ci suggerisce di recarci alla "Mora Bianca", un locale situato poco più avanti, verso la fine di una stradina laterale in salita. Data l'ora - ormai sono quasi le 20:00 - raccogliamo il consiglio della cassiera e ci dirigiamo verso il ristorante seguendo le sue indicazioni.


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Troviamo il "Mora Bianca", ma ci accorgiamo anche che di fronte al ristorante c'è un noleggio scooter. E' ormai il nostro destino: ad ogni permanenza in Sardegna, ci becchiamo la sventolatona di Maestrale, rimaniamo fermi almeno quattro giorni e ci affittiamo il motorino per girare da "terricoli". Considerato che, appunto, la meteo non promette nulla di buono e che dovremo fermarci a Villasimius per un pò, non indugiamo oltre, entriamo nel negozio e noleggiamo un motorino. Questa volta lo scooter è decente ed anche abbastanza nuovo. Degli scricchiolii e rumorini inquietanti di quello affittato alla Maddalena la scorsa estate neanche l'ombra.

Sbrigate le formalità per il noleggio, entriamo al "Mora Bianca" e rimaniamo subito affascinati. Il locale si sviluppa tutto all'interno, si percorre un corridoio con pareti di muro bianco e pavimento in cotto, quindi si scende una scalinata in cotto e ci siamo. Ci ritroviamo nel mezzo di un ampio patio interno, completamente all'aperto, dove i tavoli sono disposti con ordine e cura, riparati dalle fronde di un gigantesco albero - probabilmente un gelso - situato nell'area centrale. Non abbiamo prenotato e temiamo il peggio, ma subito ci accoglie una ragazza del personale che ci fa accomodare ad un tavolo per due posto proprio al di sotto del poderoso albero.

Il ristorante ci piace subito e siamo anche affamati. Dopo aver consultato il menù, pieno di delizie, procediamo con l'ordinare la nostra cena:

Antipasti:

Ale: Antipasto Sardo - formaggetta, salamino, prosciutto.
Max: Cozze alla Marinara

Primi Piatti:

Ale & Max: Spaghetti alle Arselle con Bottarga

Evaporazioni:

Un fantastico Terre Bianche di Sardegna

Mentre gustiamo la nostra deliziosa cena, in lontananza avvertiamo un paio di tuoni. Ben presto i tuoni si trasformano in un temporale, fortunatamente non troppo violento. Le gocce di pioggia, però, vengono fermate dai rigogliosi rami del nostro amico albero: possiamo continuare la nostra cena indisturbati, alla faccia del temporale.

Terminata la cena, saltiamo a bordo del nostro scooter e torniamo in porto a bordo di Y2K. La "Cosmo-Lampada" ci attende già accesa. Diamo una doppia razione di pappa al Tattico e tentiamo di farci il solito bicchierino di mirto in pozzetto: è praticamente impossibile, il vento è ancora fortissimo e fa pure un freddo cane. Nostro malgrado, ci vediamo costretti a ripararci all'interno.

Telefoniamo ad Achille per un aggiornamento meteo, sperando in un qualche miracolo. Il Maestrale impazza dappertutto, ci aspettano ancora 25-30 nodi per qualche giorno. A nord, in Corsica e su Bonifacio, infuria un burrasca forza 8 con mare 6 e tanto di tromba d'aria... pazzesco ! Niente miracolo... desolati, ce ne andiamo in cuccetta.

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