Non abbiamo alcuna fretta, siamo in marina, per cui dormiamo profondamente fino alle 10 del mattino. Ci svegliamo con una fame da lupi e ci prepariamo un'abbondante colazione che - causa meteo - ci vediamo costretti a consumare in quadrato.
Il vento impazza più che mai ed il cielo è parzialmente nuvoloso. Le condizioni non sono proprio ideali, trascorriamo tutta la mattinata a bordo di Y2K, oziando, piluccando alimenti particolarmente "salutari" (patatine, pistacchi, salatini ed amenità simili), leggendo, pisolando e discutendo con il Tattico.
Pranziamo preparandoci una buona - e salutare :-) - Caprese ed una focaccia dorata fragrante di forno. Dormicchiamo annoiandoci fino alle 15:00 circa, poi, visto che il cielo non minaccia più pioggia, decidiamo di fare i turisti, saltiamo a bordo del nostro potentissimo scooter e ci lanciamo a tutta birra alla volta dello Stagno Notteri. Desideriamo visitarlo, pare si possa anche camminare nella sua acqua salmastra ed ammirare da vicino la popolazione stanziale di fenicotteri rosa.
Lo stagno è situato proprio di fronte alla splendida baia di Porto Giunco è separato dal mare da una larga lingua di sabbia bianca e finissima, la spiaggia di Porto Giunco. Percorriamo la strada principale fino ad una deviazione laterale per lo stagno. Continuiamo su una stradina sterrata e finalmente raggiungiamo un parcheggio e l'accesso allo stagno.
Abbandonato lo scooter nel parcheggio, ci avventuriamo verso la nostra meta. Lo stagno è piuttosto ampio, il vento è così violento da increspare pure le sue acque basse. Ci avviciniamo, immergiamo i piedi nell'acqua tiepida. Il fondo non è cedevole - ce lo aspettavamo melmoso - e pare sia costituito da fango e da sabbia. Armati di videocamera, cominciamo a camminare molto lentamente e ad approcciare il folto gruppo di fenicotteri presente nello stagno. Ci fermiamo ad una giusta distanza dagli animali, in modo da non spaventarli troppo, ma allo stesso tempo in modo da riprenderli da vicino. Immortaliamo questi batuffoli rosati mentre immergono il loro lungo collo e "sondano" il fondo dello stagno con il loro becco ricurvo, filtrando tutto ciò che può essere cibo. Sono buffi quando si spostano muovendo le loro lunghe zampe rosse, quasi fossero dei trampoli.
Siamo anche testimoni involontari di una sorta di baruffa: due esemplari, probabilmente in competizione per un buon boccone, si accapigliano attorcigliando fra loro i lunghi colli e dandosi qualche "colpetto" con il becco. Alla fine del trambusto, uno dei due fenicotteri viene "gentilmente" invitato ad allontanarsi.
Lasciamo i fenicotteri alle loro faccende, usciamo dallo stagno e facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia di Porto Giunco. Il forte vento solleva la sabbia che ci investe pungendoci le gambe. Ci avviciniamo ad un gruppo di scogli levigati situati alla sinistra della spiaggia. Saliamo su di essi e ci soffermiamo ad ammirare il golfo, le rocce e lo splendido mare turchese che risplende vivido di colori ogni volta che le nuvole lasciano passare un raggio di sole. Facciamo qualche foto, poi scarpiniamo verso il parcheggio.
Qui riprendiamo lo scooter e ci dirigiamo verso il paese di Villasimius. Sulla strada ci fermiamo presso un bar-gelateria dove ci spariamo una buonissima e rinfrescante coppa di gelato. Poi facciamo tappa presso una gastronomia Sarda. E' inutile dire che facciamo incetta di tutto quello che pare commestibile: miele, varie tipologie di dolcetti, i mitici ed irresistibili dolci con le scorzette di arancio candite ed i pinoli, una formaggetta, una forma di pecorino stagionato ed una forma di pecorino fresco, salamino piccante, salsiccetta stagionata. Non può certo mancare una bottiglia di Mirto locale... E il colesterolo ? Non è una nostra priorità in questi momenti.
Soddisfatti dei nostri acquisti mangerecci riprendiamo lo scooter e torniamo a bordo di Y2K. Riponiamo i prodotti, ci cambiamo e sfrecciamo con il motorino alla volta del "Mora Bianca". Ci siamo trovati benissimo e vogliamo "bissare". Raggiunto il ristorante, optiamo per una pizza che questa volta ci mangiamo con calma e senza temporale annesso.
Terminiamo la cena e ce ne torniamo in porto percorrendo la strada a velocità minima: il maestrale ha abbassato drasticamente la temperatura e fa un freddo becco. Una volta nel marina, ce ne saliamo in fretta a bordo tutti infreddoliti, ma non ci lasciamo prendere dallo sconforto: il rimedio è semplice, un paio di bicchierini di mirto sotto coperta in compagnia del Tattico.
La giornata è stata piacevole nonostante tutto, ce ne andiamo a nanna rispolverando la coperta di pile. Fuori il maestrale infuria e durante la notte si intensifica fino a burrasca. La "Maledizione" continua...
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