Nonostante tutte le nostre precauzioni, la sveglia non è delle migliori: il libeccio si presenta in anticipo, il nostro ormeggio non è più protetto. Y2K subisce una repentina rotazione di 180° che ci fa saltare giù dal letto in meno di un secondo.
Usciamo in pozzetto per controllare la situazione, la giornata non si preannuncia delle migliori. Fa freschino, il cielo è grigio e pieno di nuvoloni che non promettono nulla di buono. L'ancora ha dato un strattone piuttosto forte quando la barca si è girata improvvisamente ed il libeccio è già bello intenso. Dopo quanto accaduto, non ci sentiamo più tanto sicuri e preferiamo spostarci.
Issiamo l'ancora velocemente e scappiamo verso Cala Rossa che dista davvero pochi minuti di navigazione. Una volta giunti a destinazione, troviamo un buon posto a centro baia, filiamo l'ancora e dopo esserci sistemati - finalmente tranquilli - ci prepariamo la colazione.
Nel corso della mattinata la meteo peggiora. I nuvoloni diventano neri, ogni tanto piove. Nonostante le splendide acque della cala, fa troppo freddo per fare il bagno e passiamo il tempo leggendo ed oziando.
Ascoltiamo il bollettino di Meteomar che purtroppo non trasmette buone notizie. Il tempo è in rapido peggioramento. A parte il libeccio che è previsto in forte intensificazione, sono in arrivo anche forti temporali e piogge diffuse un pò dappertutto. La situazione nel Canale di Sicilia, cioè il tratto di mare che dovremmo percorrere per raggiungere le Isole Pelagie, è in deterioramento. Il nuovo fronte depressionario sembra destinato ad insistere per qualche giorno, l'Anticiclone delle Azzorre - manco a dirlo - è andato a farsi un giro da qualche parte sull'Inghilterra settentrionale. Che fare ? Rimanere impotenti all'ancora per tutto il tempo o trovare riparo in marina e darsi alle pazzie culinarie sicule ? Dopo una rapida consultazione con il Tattico, optiamo per le follie culinarie e decidiamo di fare rotta verso il marina di Marsala.
Telefoniamo allo zio di Ale che gentilmente si presta per prenotarci un ormeggio in porto, poi pranziamo sotto una pioggerellina odiosa e fredda, ben al riparo del nostro bimini.
Fra un piovasco e l'altro, non facciamo nulla di nulla fino alle 16:00, quando è il momento di issare l'ancora e fare rotta su Marsala. Non appena usciamo da Cala Rossa e scapoliamo la punta, il libeccio ci arriva dritto, dritto sul naso. Fa freddo (20 gradi in pieno Agosto, roba da matti !!), ogni tanto piove, il mare è brutto, ripido ed incrociato. Di bolinare ed impiegarci una vita per raggiungere Marsala non ne abbiamo alcuna intenzione, così navighiamo a motore affrontando un rovescio dopo l'altro, superiamo Capo Lilybeo e dopo un'ora facciamo il nostro ingresso nel porto di Marsala. Le lunghe e alte braccia dei moli della lanterna rossa e verde ci riparano dal mare e dal vento, noi dirigiamo verso destra, in direzione del porticciolo turistico.
Rimaniamo piacevolmente sorpresi nel constatare come il marina si sia ingrandito rispetto alla nostra ultima visita: sono state costruite nuove banchine, ci sono numerosi posti barca per il transito, le banchine già esistenti sono state ristrutturate, modernizzate e dotate di servizi nuovi di zecca. E molte sono infatti le imbarcazioni ospiti del porto.
Avvistiamo l'ormeggiatore che ci indica il nostro posto: siamo accanto ad un equipaggio di quattro simpaticissimi tedeschi a bordo di uno Jeanneau 43 DS. In pochi minuti siamo fermi e sistemati, possiamo dedicarci a pulire e riassettare la barca.
Mentre ci apprestiamo a rendere Y2K presentabile, sciacquandola bene con l'acqua dolce, assistiamo ad una processione di altre barche che entrano una dopo l'altra nel marina. Abbiamo incontrato o visto molte di esse, se non quasi tutte, a Levanzo o a Favignana. Probabilmente l'ultimo bollettino meteo ha spinto i loro equipaggi a cercare riparo.
Una volta terminate le pulizie, possiamo rilassarci in pozzetto e bere una coca fresca. Il sole è basso sull'orizzonte ed il cielo si accende dei soliti incredibili colori tipici di questa zona del Mediterraneo. Rimaniamo tranquilli ad assistere all'ennesimo strepitoso tramonto fatto di rossi, arancioni e rosa, rendendoci conto che fa freddino ! L'aria frizzantina e la navigazione ci hanno messo una gran fame, vogliamo farci una bella mangiata di specialità tipiche del luogo. Diamo un colpo di telefono a nostro cugino Andrea per farci indicare un ristorantino di quelli "ispirosi". Andrea ci indica un nuovo locale in città dove pare servano ottimi piatti di pesce. Andrea, inoltre, si offre per venirci a prendere e portarci a destinazione.
Ci prepariamo velocemente, poi ci incamminiamo fuori dal porto e cominciamo a fare strada. Dopo una decina di minuti, scorgiamo l'auto di Andrea. Una volta a bordo, partiamo tutti insieme alla volta del ristorante.
Entriamo nel locale verso le 20, è davvero molto carino. Ci accomodiamo ad un tavolo e consultiamo i menù: i piatti sembrano davvero appetitosi. Ordiniamo:
Antipasti:
Per entrambi: un Trittico di Mare - carpaccio di polpo, calamaretti fritti, carpaccio di spada affumicato.
Primi Piatti:
Ale: Raviolini ai gamberetti e granseola con crema di scampi ed asparagi.
Max: Paccheri con spada e melanzane.Evaporazioni:
Un ottimo Bianco Inzolia di Sicilia
E' inutile sottolineare la bontà della nostra cena, il gusto dei piatti e la freschezza del pesce. Rimaniamo sconvolti - noi bravi milanesi, abituati a "subire" i prezzi padani - al momento del conto: paghiamo l'incredibile cifra di 46 Euro !!!
Terminata la cena, ritorniamo a bordo di Y2K per sorseggiare un ultimo bicchierino di mirto in pozzetto, ben coperti da una calda felpa.
Dopo la consueta consultazione con il Tattico, ce ne filiamo dritti in cuccetta.